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la replica

«Celia “colpevole” di non aver chiesto l’elenco degli invitati?»

Riceviamo e pubblichiamo: Nell’interesse e per conto del dr. Celia Fabio per esporre quanto segue. In seguito  alla pubblicazione dell’articolo apparso  in pari data sulla testata giorna…

Pubblicato il: 31/05/2017 – 11:52
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«Celia “colpevole” di non aver chiesto l’elenco degli invitati?»

Riceviamo e pubblichiamo:

Nell’interesse e per conto del dr. Celia Fabio per esporre quanto segue.
In seguito  alla pubblicazione dell’articolo apparso  in pari data sulla testata giornalistica online “Corriere della Calabria”, intitolato “Catanzaro, un candidato di Ciconte sostenuto da due boss”,  con annesso video, per  replicare immediatamente, senza esitazioni,  con somma serenità e  trasparenza, ai sensi dell’art. 8 L. 47/1948.
La contestualizzazione degli eventi, desunta dal giornalista, è il frutto di una serie di congetture derivanti unicamente dalla visione del video senza aver contattato previamente il Celia. 
Diversamente, il mio rappresentato avrebbe reso valide e utili risposte, senza necessità di inutili clamori, in ogni caso le medesime argomentazioni che si offrono in questa sede. 
Segnatamente, l’articolo in esame ipotizza, senza falsi infingimenti, equivoci rapporti del Celia unicamente sulla base di pochi secondi di registrazione captati alla fine di un pranzo.
In realtà, in quella sede, si celebrava la ricorrenza di un compleanno di una terza persona e il dr. Celia risultava essere uno dei tanti invitati (circa cinquanta persone). Tutto qui. 
Forse il dr. Celia è reo di non aver richiesto preventivamente l’elenco degli invitati?
Pertanto, rispetto a una apparente celebrazione in favore del candidato,  la realtà presentava ben altra finalità, e tale circostanza è da sola sufficiente a dirimere quel distorto sillogismo presentato dalla stampa e   sganciato da una rappresentazione suggestiva, non immune da speculazioni politiche. Difatti, sotto tale ultimo aspetto, si informa che, da immediate indagini difensive, è stato individuato il responsabile della diffusione del video sui social network e coincidente con un esponente del centrodestra catanzarese, peraltro non candidato. Ma tale argomento sarà portato all’attenzione dell’Ufficio di Procura per le gravi responsabilità e a tutela del decoro e onore del dr. Celia, proverbialmente noto per rettitudine, onestà intellettuale e tatto. 

Avv. Eugenio Felice Perrone

Prendiamo atto delle dichiarazioni rilasciate dall’avvocato di Fabio Celia. Solo un paio di cose da puntualizzare: 1) nessuna congettura, le immagini parlano da sole e mostrano l’interesse dei due indagati nei confronti di un candidato il cui santino elettorale è più volte agitato davanti alla videocamera, senza contare i loro numerosi suggerimenti al grido «Vota Celia!»; 2) nessun obbligo di sentire preventivamente il candidato: fino a prova contraria la stampa è libera e Celia non ha la facoltà di autorizzare o censurare alcunché; 3) è «distorto» il sillogismo incluso nella replica, ovvero quello secondo cui Celia non è «reo» per il semplice fatto di essere stato invitato a una festa. Ci saremmo aspettati un intervento nel merito: perché due indagati per mafia inneggiavano al candidato? Perché ne mostravano i santini? Perché sollecitavano il voto in suo favore? Perché, da ultimo, lo abbracciavano? Tra sconosciuti, di solito, non si usano simili confidenze. (pbel) 

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