CATANZARO «La proposta avanzata dal segretario provinciale del Pd di Cosenza di svolgere i congressi del Pd nelle città capoluogo è da condividere». Lo dichiara il segretario del Pd Calabria Ernesto Magorno che continua: «Sarebbe opportuno che si avviassero rapidamente le procedure organizzative affinché alla ripresa autunnale i 5 congressi cittadini possano costituire un nuovo inizio del Pd nelle aree urbane. Il voto registrato nelle diverse elezioni amministrative ha evidenziato sia a Catanzaro che a Cosenza, Crotone e Vibo Valentia la necessità di un radicamento di un Pd capace di interpretare e rappresentare le complesse istanze della società moderna. Nelle città emergono nuove contraddizioni sociali che esprimono bisogni diversi dal passato. Prima di tutto per larghi strati sociali si impone un bisogno di reddito e di lavoro. Ma anche altri diritti primari divenuti fondamentali per l’elevamento della qualità della vita e che invece sono trascurati: salute, cura degli anziani, formazione e accesso alle nuove tecnologie e mobilità. Insieme ad un progressivo impoverimento dei ceti medi si accompagna una forte domanda di qualità ma, soprattutto, di prospettiva di vita. In tale contesto sociale le periferie urbane e gli insediamenti sociali popolari vivono una condizione di forte esclusione. Insomma, un’offerta elettorale riformista, democratica e progressista o riesce a fare i conti in maniera credibile con queste domande o sarà sempre più inevitabile che il disagio sociale possa trovare sbocchi nella protesta populistica e demagogica o finisca per ripiegare in una domanda di ordine e conservazione». Conclude Magorno: «Lo svolgimento dei congressi del Pd nelle città capoluogo potrà essere un’opportunità per mettere in campo una proposta programmatica finalizzata ad un’alleanza politico-sociale con espressioni civiche e autonome di tipo sociale e culturale. Le tradizionali coalizioni di centro sinistra ormai non esistono più. Dovrà essere il Pd, soprattutto nelle aree urbane, ad abbandonare lo spirito dell’autosufficienza e a proporsi come il campo di una aggregazione plurale a livello politico, culturale e sociale. Potrebbe essere questa dei congressi cittadini l’occasione non per una conta interna sui nominalismi ma per un grande confronto su idee e progetti innovativi».
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