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Abramo: «Finalmente ho mani libere, ho sofferto per 5 anni»

CATANZARO Non sono passate inosservate le parole che Sergio Abramo ha pronunciato venerdì nel corso della cerimonia di insediamento al Comune di Catanzaro. Il rieletto sindaco, dopo aver ringraziato…

Pubblicato il: 30/06/2017 – 15:27
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Abramo: «Finalmente ho mani libere, ho sofferto per 5 anni»

CATANZARO Non sono passate inosservate le parole che Sergio Abramo ha pronunciato venerdì nel corso della cerimonia di insediamento al Comune di Catanzaro. Il rieletto sindaco, dopo aver ringraziato i presenti, nel suo discorso d’insediamento non si è tirato indietro dal pronunciare parole a tratti inquietanti: «È tempo – ha detto Abramo – di rinnovare anche all’interno della macchina comunale e non faremo sconti a nessuno. Abbiamo le mani libere, abbiamo voluto liberarci completamente da quello che era un sistema che non ci è piaciuto e per il quale ho sofferto per cinque anni: oggi ho le mani libere e guai a chi non procederà in base a quello di cui la città realmente necessita».
L’interrogativo allora è d’obbligo: non avendo motivo di dubitare delle parole del sindaco stesso, infatti, viene da chiedersi a chi si riferisca il primo cittadino e come mai Abramo abbia accettato di governare per cinque anni con mani non libere. E soprattutto: chi era a tenere legate le mani del sindaco? Ancora: se Abramo non ha potuto lavorare liberamente nei cinque anni appena trascorsi, perché non lo ha reso manifesto all’opinione pubblica o, nel caso ci fossero profili di illegalità, non lo ha segnalato alla Procura o al Prefetto?  Domande che scaturiscono da parole più che pesanti del sindaco relative proprio alla sua precedente amministrazione, parole che gettano altre ombre sui cinque anni di lavoro a Palazzo De Nobili che non sono passati senza scandali e vicende controverse.

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it