La "città futura" di Lucano in mostra a Vienna
RIACE Il modello di accoglienza e inclusione socio-economica di migranti e rifugiati rappresentato dal piccolo comune calabrese di Riace e dal lavoro del sindaco Domenico Lucano viene raccontato all’…

RIACE Il modello di accoglienza e inclusione socio-economica di migranti e rifugiati rappresentato dal piccolo comune calabrese di Riace e dal lavoro del sindaco Domenico Lucano viene raccontato all’Istituto di cultura italiana di Vienna attraverso una mostra fotografica dal titolo “Il Signor sindaco e la Città Futura”. I 25 scatti del fotografo calabrese Gianfranco Ferraro, curati dal critico fotografico Sandro Iovine e già esposti alla Biennale di Venezia nel 2016, fanno da cornice da ieri al 18 luglio 2017 a un ciclo di incontri sulla integrazione dei migranti. L’iniziativa è frutto di una collaborazione tra l’ufficio delle attività economiche e ambientali dell’Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa, l’Osce, e l’Istituto italiano di cultura di Vienna. La rassegna – viene spiegato in una nota – è un progetto che racconta la rinascita e la rivitalizzazione di un comune che poco più di 15 anni fa sembrava destinato a diventare un borgo fantasma. A partire dal 2004 Domenico Lucano ha accolto e inserito nel tessuto sociale centinaia di migranti da oltre 20 Paesi, dando nuova vita a Riace e realizzando un modello di integrazione funzionante e sostenibile. Inserito nel 2016 dalla rivista Fortune tra i 50 leader più influenti del mondo – viene ricordato –, il primo cittadino sta ispirando una nuova generazione di sindaci che si impegnano a valorizzare positivamente le potenzialità dei migranti nelle comunità di accoglienza. Il progetto di Gianfranco Ferraro ha i tratti narrativi della favola per tutte le età e si articola in due parti: un video-racconto fotografico (con voce narrante di Gabriele Picciotto e musiche originali del gruppo calabrese Parafonè) e la mostra di 25 scatti (selezione di oltre 200 immagini).
«Quello di riconoscere il protagonismo economico dei nuovi arrivati per promuovere sviluppo nelle terre di accoglienza – sottolinea Ermelinda Meksi, vice coordinatore dell’ufficio Osce delle attività economiche e ambientali – è un impegno che il mio ufficio continuerà a sostenere anche durante la presidenza italiana dell’Osce nel 2018».