«Oliverio scaricato dal Pd»

La mancata nomina del presidente Oliverio a commissario straordinario della sanità in Calabria è l’ultimo significativo atto di sfiducia del Pd, attuale principale forza di governo nazionale, nei suoi confronti. Il dato risulta ancora più grave se si considera quanto accaduto in Campania, laddove, il presidente De Luca, invece, ha ottenuto analoga nomina. Il governo regionale targato Oliverio, nella migliore dell’ipotesi, è sempre stato visto con sospetto dall’esecutivo nazionale e dal suo stesso partito. Naturale corollario è l’ulteriore distacco della Calabria dai circuiti politici nazionali, con tutto ciò che ne consegue. Sanità incapace di offrire servizi in linea coi tempi, viabilità arretrata, investimenti pubblici al lumicino, politiche su turismo e ambiente inefficaci, cultura non pervenuta, sistema occupazionale ai minimi storici. E ciò solo per elencare alcuni dati di un’amministrazione che ha scelto la via della conservazione e dell’immobilismo quale sua condizione naturale. E così la politica di Oliverio è passata da rivoluzioni annunciate a una gestione dell’ordinario sterile di risultati. A ciò si aggiunga la tangibile insoddisfazione dei presidenti delle amministrazioni provinciali sempre di più abbandonati al loro destino anche dall’esecutivo regionale. Il declino della regione, insomma, sembra a tratti inarrestabile. La programmazione politico-amministrativa non risulta un modello, la legiferazione procede a passi lenti e l’impulso verso l’innovazione soffocato dal déjà vu. Nonostante questo, il presidente Oliverio resta imperturbabile, imbrigliato nelle sue incomprensibili alchimie politiche. Il prezzo politico di tutto ciò resta a carico dei calabresi. 

*Coordinatore provinciale Forza Italia Vibo Valentia