COSENZA Resta alta l’emergenza incendi nel Cosentino, dove da giorni il sistema di intervento è mobilitato per fronteggiare il fronte del fuoco che assedia da una settimana il piccolo centro di Rose, dove la situazione sembra migliorare, e Longobucco, dove le fiamme minacciano le case. «Gli incendi di Rose e di Longobucco preoccupano, anche se sono sotto controllo. A Rose il fuoco avanza verso la Sila e ormai è a 1200 metri di altezza, a Longobucco invece avanza, purtroppo, verso l’abitato», ha detto Carlo Tansi, capo della Protezione Civile regionale, che stamattina ha partecipato ad un incontro operativo convocato dal Parco nazionale della Sila per fare il punto della situazione con i sindaci interessati e le forze dell’ordine, oltre che con le 9 associazioni che collaborano al piano antincendio del parco. «Le aree interessate sono di almeno 20-25 km quadrati per ognuno dei due incendi – ha detto Tansi – con fronti attivi di più di 10 km di lunghezza, e a Rose il fuoco ha intaccato le conifere e questi alberi sono ad alta infiammabilità, per questo l’incendio ha subito un’accelerazione. Adesso stiamo facendo una ricognizione delle abitazioni che rientrano nelle aree interessate dalla criticità – ha concluso Tansi – per mettere in sicurezza le persone».
IL SINDACO: EROICI I VOLONTARI DELLA PROCIV «Con i volontari della Protezione civile siamo stati in continuo contatto telefonico e abbiamo lavorato gomito a gomito. Li conosco e li ho visti effettuare salvataggi in extremis e veri e propri atti di eroismo. A loro va, quindi, la mia massima stima per il contributo che hanno dato nell’assistenza alla popolazione e nel salvare vite umane». Mario Bria, sindaco di Rose, chiarisce all’Ansa il senso delle sue dichiarazioni di ieri in relazione all’ipotesi che tra i volontari presenti sul fronte del fuoco potesse nascondersi chi appiccava le fiamme. «Non intendevo certo riferirmi ai volontari della Protezione civile – dice Bria – ma a casi rari di persone comuni che potevano annidarsi, presumibilmente, tra la gente in apprensione per appiccare il fuoco sfuggendo ai controlli. Tutto questo per le dinamiche davvero strane e particolari con le quali si sono sviluppati i roghi nel nostro territorio. La mia era solo un’ipotesi e non una certezza suffragata da elementi concreti. L’unico elemento concreto, purtroppo, era il fuoco che si propagava malgrado gli sforzi di tutti noi». «Si pensi – sottolinea ancora Bria – che il nostro comune, che ha una superficie complessiva di 47 chilometri quadrati, ha visto andare in fumo una territorio pari a 20 chilometri quadrati, ovvero quasi la metà. Immagini le proporzioni di quanto è accaduto».
EMERGENZA PARCO DELLA SILA Il Parco Nazionale della Sila ha indetto stamattina una riunione di emergenza presso la sede dei carabinieri per la Biodiversità diCosenza con tutti i soggetti istituzionali e le associazioni di volontari impegnati nella lotta ai roghi. Lo riferisce un comunicato dell’ufficio stampa del Parco. «Il Commissario straordinario del Parco, Sonia Ferrari ed il direttore facente funzioni, Giuseppe Luzzi – si aggiunge – hanno elaborato, con, tra gli altri, il responsabile della Protezione civile della Calabria, Carlo Tansi, il Tenente Colonnello Gaetano Gorpia, dei carabinieri per la Biodiversità, il Coordinatore del Coordinamento Territoriale Carabinieri per l’Ambiente, capitano Angelo Battista Roseti, il sindaco di Longobucco, Giovanni Pirillo e coi rappresentanti di Calabria Verde e delle associazioni di volontari antincendio, una strategia che consenta di arginare il pericolo costituito dalle fiamme, che ormai minacciano non solo il patrimonio boschivo, ma anche alcune zone abitate. Tra le tante azioni che verranno messe in atto ci sono sia la ripulitura delle strade tagliafuoco, con l’eventuale creazione di altri ‘limiti’ alle fiamme grazie a disboscamenti selettivi; l’intervento sempre più massiccio delle squadre di volontari e di Calabria Verde, che oramai lavorano praticamente 24 ore su 24 ed il supporto ai Comuni». «Il Commissario Ferrari – è detto ancora nella nota – ha rivolto un appello a tutta la popolazione affinche’ ci aiuti in questo momento di emergenza. Ripulire terreni incolti, segnalare tempestivamente focolai d’incendio e riportare alle autorita’ eventuali persone sospette puo’ fare la differenza». «Il Parco della Sila – ha sostenuto, da parte sua, il direttore Luzzi – è una eredità di tutti. Pochi sconsiderati non hanno il “diritto” di distruggere un patrimonio boschivo che ha pochi analoghi in tutto il mondo. È stata cancellata in un colpo solo una pagina di storia: il più grande intervento di difesa del suolo attivato nel passato, ossia il rimboschimento delle nostre montagne, attuato per opera degli operai idraulico forestali per prevenire il dissesto idrogeologico. A causa di questi incendi i nostri boschi non saranno più in grado di svolgere questa funzione. E ulteriori problemi si avranno poi in inverno, poiché a causa degli incendi si forma uno strato idrorepellente, che impedendo l’assorbimento da parte dei suoli delle acque piovane, potra’ essere causa di erosione e quindi di dissesto idrogeologico». «Il Parco – si afferma ancora nel comunicato – ha inviato una nota sia al Comando dei Carabinieri che al Ministero dell’Ambiente per sottolineare lo stato di emergenza in cui versano sia l’area protetta che quelle immediatamente circostanti, stato che si aggrava di ora in ora, e richiedere un maggior impegno in termini sia di uomini che di mezzi nelle operazioni di contrasto all’emergenza incendi. E di vera e propria emergenza si tratta. Basti pensare che, solo all’interno dei territori facenti parte del Parco della Sila, sono gia’ stati bruciati ben 4.000 ha di boschi, e il bilancio si aggrava di continuo».
50 ROGHI IN TUTTTA LA REGIONE «Nella giornata di oggi, il personale di Calabria Verde è stato particolarmente impegnato in Sila. Due i punti critici: il fronte di Fago del Soldato, nei comuni di Rose e Celico, dove hanno operato per tutto il giorno due canadair ed un elicottero dell’azienda ed il fronte di Longobucco sul quale, dopo l’intervento in prima persona del presidente della Regione Mario Oliverio, sono stati concessi dal Coau di Roma – si legge in una nota dell’Ufficio stampa della giunta – due canadair ed un elicottero Ericson, cui è stato affiancato per le piccole bonifiche un secondo elicottero aziendale.
Finalmente si è registrato un blocco dei fronti del fuoco». Se si proseguirà in questo modo, nel volgere di alcune ore, grazie anche all’operato a terra di pìù di trecento uomini dei Vigili del fuoco e di Calabria Verde, impegnati in operazioni di bonifica, secondo lo staff del governatore si dovrebbero chiudere sia l’incendio di Longobucco, che quello di Rose.
«Da domani – si legge ancora nella nota – saranno aggrediti i vicini incendi di Acri e Cava di Melis sui quali, sino a questo momento, è stata, per cause di forza maggiore, posta in essere un’azione di contenimento». Da segnalare, sempre per la giornata di oggi, che ha visto attivi 50 incendi, i fuochi di Platania e Pentone per la Provincia di Catanzaro, quelli di Scilla, Oppido Mamertina e Seminara per la Provincia di Reggio Calabria, nonché quelli di Rocca del Greco, Motta Apollone, Mormanno e Morano Calabro per la Provincia di Cosenza.
Nel primo pomeriggio, il Presidente della Regione Mario Oliverio, messo al corrente di alcuni incidenti stradali in cui sono incorsi dipendenti dell’Azienda Calabria Verde durante l’orario di lavoro, ha inteso esprimere il più sentito ringraziamento a tutto il personale che, in questo momento, sta operando e gli auguri di pronta guarigione al DOS Nello Stranges di Reggio Calabria.
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