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Nicolò: «Calabria esclusa dall'Alta velocità»

«Il recente Decreto assunto dal Cipe è un altro segnale tangibile del governo nazionale e del Partito democratico che non riescono a fare sintesi rispetto alle questione strategiche e ai bisogni pr…

Pubblicato il: 11/08/2017 – 10:58
Nicolò: «Calabria esclusa dall'Alta velocità»

«Il recente Decreto assunto dal Cipe è un altro segnale tangibile del governo nazionale e del Partito democratico che non riescono a fare sintesi rispetto alle questione strategiche e ai bisogni primari del Mezzogiorno e della Calabria». È quanto afferma il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Alessandro Nicolò, che sottolinea: «Il documento ufficiale del Cipe del 7 agosto esclude la Calabria dall’Alta velocità e da significativi interventi infrastrutturali ferroviari, benché la stessa risulti bisognosa di essere inserita in un serio progetto di sviluppo. Vorremmo essere smentiti ma l’unico intervento finanziato per la Calabria sarebbe quello riguardante l’ammodernamento di una tratta della statale 106 jonica mentre nessun’altra azione è prevista per realizzare un sistema dei trasporti efficace ed efficiente anche ai fini di uno sviluppo in chiave turistica». «Peraltro – aggiunge Nicolò – anche il Decreto Cipe appalesa le beghe interne al Partito democratico, impegnato a districarsi nei contrasti correntizi e distratto dalle vere necessità del Paese e della Calabria, vera “cenerentola” che rimane tagliata fuori dalle politiche d’investimento infrastrutturale sul cui terreno si gioca la partita dello sviluppo. L’intervento per la statale 106 lascia l’amaro in bocca: solo un granello di sabbia rispetto ai bisogni essenziali di mobilità dei calabresi, permanentemente disattesi. Cosa ha da dire in merito il presidente Oliverio? E quali azioni ha messo in campo per impedire che si consumasse l’ennesima beffa ai danni della nostra regione?».
«La Calabria, sempre marginale negli interventi e nella programmazione di sviluppo nazionale – spiega l’esponente di Fi – risulta destinataria esclusivamente da misure-tampone che lasciano strutturalmente invariate le condizioni di debolezza e fragilità. Dal prospetto salta subito all’occhio anche la disparità che subisce la Città Metropolitana di Reggio Calabria rispetto ad altre realtà che hanno lo stesso status, vedi i 162 milioni di euro destinati a interventi per infrastrutture, ambiente ed edilizia sociale deliberati per la Città Metropolitana di Bologna».
«Da un Governo che emana provvedimenti per lo sblocco dei fondi per strade e ferrovie, ci saremmo attesi un’attenzione adeguata verso il nostro territorio, anche alla luce di alcune affermazioni di vari esponenti nazionali del partito democratico per i quali la Calabria è “figlia prediletta”, ma solo a parole e in campagna elettorale. Nei fatti, invece – conclude Nicolò – risulta sempre puntualmente ripudiata».

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