Cosenza, il welfare "creativo" del sindaco Occhiuto
COSENZA Cosenza deve essere una città creativa a 360 gradi, anche sulle politiche sociali. È questa la nuova sfida del sindaco Mario Occhiuto che, subito dopo il periodo estivo, è già in piena attivi…

COSENZA Cosenza deve essere una città creativa a 360 gradi, anche sulle politiche sociali. È questa la nuova sfida del sindaco Mario Occhiuto che, subito dopo il periodo estivo, è già in piena attività. All’indomani dell’incontro con i giornalisti per fare il punto sulle strategie per il rilancio del centro storico, ha convocato nuovamente la stampa per illustrare i tanti progetti e cambiamenti sul welfare e affidare alcune deleghe all’assessore al Bilancio Luciano Vigna.
Una riunione operativa assieme a tutta la sua squadra nella quale è stata scattata una fotografia emblematica. Il Comune di Cosenza si posiziona al livello dei ben più ricchi enti locali del Nord per quanto riguarda le percentuali di denaro pubblico spese per il sostegno alle emergenze, alle povertà vecchie e nuove, ai disagi e alle sofferenze: ha così ottenuto già importanti risultati, ma non intende «adagiarsi sugli allori, bensì operare una nuova svolta». E il primo passaggio consiste nell’assegnazione della delega alle Politiche sociali all’assessore al Bilancio Luciano Vigna, al quale spetterà indirizzare al meglio l’altro strumento messo sul tavolo dal primo cittadino, ovvero due nuove Porte sociali.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche l’assessore Luciano Vigna; l’assessore alla Scuola Matilde Spadafora Lanzino, la consigliera delegata per il Welfare Alessandra De Rosa, i dirigenti al Welfare e Cultura Mario Campanella e al Bilancio Giuseppe Nardi, il capo di Gabinetto Antonio Molinari.
Parlando di politiche sociali, però, il primo pensiero di Occhiuto è andato ai recenti gravi fatti verificatisi a Cosenza in un ambito di emarginazione e disagio sociale. Da qui la necessità di operare in modo sempre più incisivo per fronteggiare tali emergenze. «Ogni città – ha detto Occhiuto – è luogo di contraddizioni. Situazioni di vita attiva e positiva convivono con situazioni di emarginazione e disagio. Il nostro ruolo è di cercare di contrastare proprio queste ultime e lo stiamo facendo con una spesa ben superiore a quella di altri Comuni del Sud».
L’EMERGENZA ABITATIVA Il sindaco ha quindi elencato le realizzazioni all’attivo: assistenza domiciliare a 32 utenti e assistenza domiciliare a 207 anziani; trasporto disabili per 79 utenti; sostegno a persone con disabilità per 86 persone, mentre i Centri sociali servono 667 utenti.
Altro capitolo importante è l’emergenza abitativa. Sono state ammesse a contributo 188 domande e si è dato avvio alle procedure per il finanziamento delle prime 110, mentre l’obiettivo è il finanziamento di tutte le istanze nel 2017. Il contributo annuale fitto casa è attualmente riservato a circa 500 famiglie. Dal 2016 la spesa non è più finanziata con fondi statali e regionali. Il Comune di Cosenza negli anni scorsi ha integrato il contributo con l’erogazione di ulteriori fondi di bilancio, che saranno aumentati per il 2017. A questi interventi vanno aggiunti circa 40.000 euro per alberghi e strutture ricettive per famiglie in emergenza. Ci sono, ancora, i sostegni alla famiglia con tre figli minori, alla maternità, i bonus gas, e i bonus energia, i contributi regionali fitto casa. Ogni anno vengono erogati buoni spesa per circa 1000 nuclei familiari; mentre il sussidio economico Sia-Inps, per gli acquisti di prima necessità, interessa ad oggi 200 nuclei. Il Comune, quindi, registra una spesa totale di 11 milioni e 600mila euro ( 5.7 spesa sociale + 5.9 coppo sociali tipo B).
«Ma bisogna fare sempre di più – ha ribadito il primo cittadino – e per questo intendiamo operare con una prospettiva più ampia, attivando due nuove Porte sociali, una nel centro storico, l’altra a Portapiana, che andranno ad aggiungersi a quella già in funzione a San Vito». Occhiuto ha spiegato il perché ha deciso di affidare questa delega all’assessore Vigna che ha accettato di buon grado.
«È un’altra sfida che mi stimola molto – ha affermato Vigna – perché vedo spazi nuovi e significativi. Il momento non è dei migliori, i bisogni sono in aumento mentre le disponibilità economiche sono in diminuzione e dal primo gennaio le competenze passeranno dalla Regione ai Comuni. I trasferimenti statali per questo settore negli ultimi anni sono già calati di circa il 50%. Quindi, si deve lavorare soprattutto sulla riorganizzazione dell’intero servizio, sotto la guida di una regia unica. Le porte sociali non saranno solo punti informativi, ma dovranno scovare anche le modalità più opportune di prevenzione ed intervento. La buona volontà c’è i primi risultati e l’entusiasmo anche».
LA SOLIDARIETÀ’ ISTITUZIONALE Sulla stessa lunghezza d’onda il dirigente Mario Campanella: «La spesa che il Comune sostiene è l’800% in più di quanto in proporzione sostenuto dalla Regione. Ciò nonostante, fa più rumore una mancanza che le molte risposte fin qui date. Opereremo attraverso le Porte sociali, ma anche appoggiandoci alla Chiesa e alle associazioni di volontariato. E spero che la stampa possa comprendere le difficoltà che stiamo incontrando e apprezzare quanto si sta facendo».
Alessandra De Rosa ha espresso la convinzione che la nomina di Vigna sarà una marcia in più per camminare spediti, così come il supporto del terzo settore è imprescindibile per qualsiasi discorso di welfare efficace: «Stiamo già lavorando sul centro storico e lavoreremo su tutte le periferie che devono diventare i centri pulsanti delle nostre attività».
Il sindaco Mario Occhiuto ha concluso la conferenza stampa rilanciando la sua idea di solidarietà istituzionale: «Il sostegno a chi versa in difficoltà è essenziale, ma non basta. Dobbiamo agire affinché non si arrivi a situazioni estreme e difficilmente, poi, modificabili. Dobbiamo pensare a un welfare “creativo”, che aiuti a prevenire, attraverso la creazione di ricchezza e bellezza sul territorio che sfocino in una qualità della vita migliore. Anche fare la città più bella serve a dare dignità a chi la abita. Tutti i cittadini diventano più consapevoli di se stessi, dei propri diritti, delle opportunità che si aprono per vivere meglio. È soprattutto la carenza di lavoro che va contrastata. Una città che cresce può fare la differenza per tutti, anche per chi versa nel disagio».
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it