Viscomi, ti abbiamo sgamato!
Antonio Viscomi da oggi sfoggia solo maglioni (niente cachemire bertinottiano, semplice lana inglese), così – si illude – nessuno lo tirerà per la giacca, sport diffusissimo nelle ultime ore tra i pe…

Antonio Viscomi da oggi sfoggia solo maglioni (niente cachemire bertinottiano, semplice lana inglese), così – si illude – nessuno lo tirerà per la giacca, sport diffusissimo nelle ultime ore tra i perditempo sospesi tra le chiacchiere da bar e la funzione juke-box: metti il gettone e ti suonano il disco che preferisci.
Eppure, secondo alcune notizie raccolte, non è poi così peregrina l’idea di un Viscomi che cerca casa. Poco conta se ci è andato o no alla convention di Lamezia per “Liberi e Uguali”, sicuramente stava andandoci dopo avere parlato con Piero Grasso che gli aveva mandato come ambasciatore Massimo D’Alema. I due dovevano incontrarsi alla gelateria da Enrico, dove era ad attenderli Arturo Parisi, braccio destro di Romano Prodi.
L’incontro è saltato, tuttavia, perché mentre usciva di casa Viscomi ha incontrato due vecchi amici di Forza Nuova, accompagnati da Stefano delle Chiaie: propongono per lui la candidatura a premier e Viscomi si è riservato di accettare. Una riserva che nasce anche dal pressing del sindaco di Vibo Valentia, Costa, che su incarico di Silvio Berlusconi gli propone di guidare il listino Calabria.
E fin qui siamo al notorio, ma c’è dell’altro visto che nella tarda serata di ieri Viscomi ha ricevuto il capo della massoneria scozzese: i “muratori” non sopportano l’avanzare della Brexit e contano su Viscomi premier per far saltare l’accordo sulle compensazioni appena raggiunto con la Commissione europea. Viscomi avrebbe, per loro tramite, libero accesso alla piattaforma informatica che gestisce le candidature dei 5Stelle e quindi oltre a smarcarsi da Di Maio potrebbe scegliere un centinaio di parlamentari di stretta obbedienza. Tra questi, assicura chi ha avuto modo di sbirciare nella lista segreta che Viscomi tiene occultata nello zainetto scolastico del suo figliolo maggiore, ci sarebbero i nomi di Antonio Nicaso (esperto internazionale del crimine organizzato), Otello Profazio (Cantastorie, noto per avere scritto “Qua si campa d’aria”), Sergio Pelaia (infiltrato della mafia dei boschi dentro il Corriere della Calabria), Carmela Simone (cuoca locrese, massima esperta in polpette, inventrice degli spaghetti coi ciccioli).
Accordo quasi fatto, resta solo da concordare ricami e misure del grembiulino (chiedere lumi ad Apicella). In serata però la trattativa registra una battuta d’arresto. Capita infatti che Giorgia Meloni riscopre una vecchia parentela con Viscomi per via del fratello di uno zio del cugino di suo nonno che trovandosi a passare da Petrizzi vi soggiornò per circa 47 minuti, quanto basta dalle nostre parti per cresimare un ragazzo e diventare compare.
Forte di questo richiamo alle origini anche Giorgia chiede a Viscomi, che sarebbe sul punto di accertare (poco importa se non ha mai incontrato la Meloni o se ha disertato la sua convention), di scendere in campo con Fratelli d’Italia. Appresa la cosa Matteo Salvini ha mobilitato i leghisti della prima, della seconda e della terza ora: Viscomi è un giuslavoratorista, la pensa come noi sulle riforme renziane, non possiamo perderci. I bene informati collocano in questo contesto le dimissioni di Roberto Maroni. Le avrebbe pretese Matteo Salvini come segno di pace nei confronti di Viscomi, visto che il più sentito dei collaboratori dell’uscente presidente della Regione Lombardia è un tale avvocato Aiello, originario di Catanzaro che in passato vinse una causa contro Viscomi (va bene… lo sappiamo che Viscomi non ha uno studio legale e non ha mai esercitato come avvocato, ma che vuol dire… se lo avesse fatto avrebbe sicuramente incrociato Aiello e avrebbe perso).
Caro prof altro che maglioni per non farti tirare dalla giacca, ti abbiamo sgamato.
Praticamente sei in trattativa con tutti… tranne che con il Pd. Almeno così vorrebbe chi mette i gettoni nel juke box e si sdraia a sentire la musica preferita: quella delle balle colossali.