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Paolo Grossi e la sua idea di Costituzione tra gli studenti cosentini

COSENZA L’occasione non è solo unica e rara, ma storica. Paolo Grossi, presidente della Corte Costituzionale, è uomo di diritto. Tra i pochi a poter vantare come suoi maestri docenti come Piero Cal…

Pubblicato il: 01/02/2018 – 21:28
Paolo Grossi e la sua idea di Costituzione tra gli studenti cosentini

COSENZA L’occasione non è solo unica e rara, ma storica. Paolo Grossi, presidente della Corte Costituzionale, è uomo di diritto. Tra i pochi a poter vantare come suoi maestri docenti come Piero Calamandrei e Giorgio La Pira, padri costituenti che hanno contribuito con la loro cultura giuridica a redigere i 139 articoli della Costituzione. Al Tetro di tradizione Alfonso Rendano tiene una lectio magistralis sui “principi costituzionali e la legalità” intervenendo all’iniziativa promossa dal liceo scientifico Fermi per celebrare i 70 anni della costituzione. Alla cerimonia hanno partecipato il prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, il presidente del consiglio comunale Pierluigi Caputo, la dirigente del liceo Fermi Maria Gabriella Greco e l’avvocato Antonio Ciacco che ha curato il progetto con la scuola.

LA CULTURA COSTITUZIONALE Per il presidente c’è una nota negativa, ha il perimetro circoscritto ai confini nazionali e si chiama «scarsa cultura costituzionale». «Ritengo sia la nostra grande pecca -spiega all’assemblea che pende dalle sue labra- ma la Costituzione per essere amata e difesa ha bisogno di essere conosciuta. Per questo motivo ho scritto al ministro dell’istruzione affinchè nelle scuole medie e superiori gli studenti possano dedicarsi allo studio della Costituzione». E conscio di questa necessità Grossi precisa subito la necessità di creare un «cordone ombellicale» tra la società civile e i giudici della Corte Costituzionale. «Il palazzo della Consulta non deve essere un muro invalicabile. Dobbiamo essere noi giudici ad uscire, visitare almeno i capoluoghi e incontrare le comunità per diffondere il senso vero contenuto negli articoli della Costituzione».

UN VASO VUOTO Il principio di legalità non si dissocia da quello di norma giuridica. «Non fraintendetemi, ma le leggi razziali sono formalmente ineccepibili». Il paradosso della legge è usato da Grossi per spiegare come non bisogna credere che ogni legge per il solo fatto di essere tale sia giusta. «La legge razziale seppur giuridicamente perfettà è però un vaso vuoto, una disposizione normativa che non tutelava i cittadini. Dobbiamo ricordarcene soprattutto adesso che l’argomento irrompe nelle nostre vite in modo sconsiderato».

L’UGUAGLIANZA «Nelle aule di giustizia c’è scritto che la legge è uguale per tutti, ma siamo tutti uguali?» Il quesito che permette al professore di riflettere sull’eguaglianza fa sgranare gli occhi alla giovane platea. «Questa è l’uguaglianza formale, poi arriviamo alla norma fondamentale della costituzione quella in cui si da alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli di natura economica e sociale». 

mi.pr.

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