COSENZA A beffare l’istituto tecnico geometra Quasimodo-Serra di Cosenza potrebbero essere proprio i numeri. Giochi algebrici, quegli degli indici di stabilità, ma anche calcoli che nei documenti del ridimensionamento scolastico impongono l’accorpamento dei plessi con meno di 600 studenti. Da qualche settimana gli studenti con i loro genitori e insegnanti stanno studiando le alternative a un trasferimento e dunque accorpamento con la ragioneria dell’istituto Pezzulo. La fusione dei due istituti tecnici permetterebbe a tutti gli studenti del Liceo Fermi di occupare le aule del Quasimodo-Serra e quindi permetterebbe agli studenti del triennio di ritornare tutti insieme. La separazione è ormai dato quasi metabolizzato, da settembre la sede storica del Fermi lungo via Isnardi non è più agibile e nell’attesa che si costruisca una nuova struttura bisogna fare di necessità virtù e incastrare classi e studenti come tasselli di un puzzle.
L’ACCORPAMENTO Il geometra a settembre perde l’autonomia. Gli iscritti sono 592 a fronte dei 600 richiesti dalla legge per essere completamente autonomi. La struttura che ospita gli studenti è stata completata nel 2000, rispecchia tutti i parametri di sicurezza ed è la prima a cui la provincia di Cosenza del presidente Franco Iacucci strizza l’occhio per sistemare gli studenti del liceo Fermi quando si scopre dell’instabilità della struttura. Metà al geometra, metà alla ragioneria. Gli studenti non ci stanno e iniziano i primi mugugni e manifestazioni. Il nuovo Fermi potrebbe sorgere sulle ceneri del vecchio, arriverebbe un finanziamento da 7 milioni di euro che permetterebbe la costruzione della nuova scuola, ma nel frattempo il problema è da risolvere; ecco come: Pezzullo e Quasimodo-Serra assieme e Fermi nell’edificio del Quasimodo-Serra. Il gioco di parole è più semplice da capire che da leggere.
LA PROTESTA La prospettiva però non piace a studenti e insegnanti del geometra che nonostante la pioggia sfilano in corteo dalla scuola fino alla prefettura dove sono stati ascoltati dai vice-prefetti. Non ci sono parole dolci per il presidente della Provincia di Cosenza, uno striscione recita “La Provincia ci inganna ma non ci frega”. Quale sarebbe l’inganno? Lo spiega il vicario del geometra in una lettera. «Innanzi tutto i dati acquisiti evidenziano che l’indice di vulnerabilità sismica del Pezzullo è pari a 0,285 quando la norma prevede un indice pari o maggiore di 1». La Corte di Cassazione prevede che con indice inferiore a 1 la struttura sia inagibile. «Ne consegue che la Provincia –prosegue la nota – non solo non può e non deve procedere al trasferimento del Quasimodo-Serra nei locali del Pezzullo, ma dovrebbe ricollocare la popolazione scolastica del suddetto Istituto Pezzullo in un’altra sede». Dalle carte studiate da genitori e insegnanti esce fuori che l’indice di resistenza strutturale del Fermi sia di 0,22 per cui sorge l’altro quesito: perché una scuola sì e l’altra no? Il problema della sicurezza è il primo, poi c’è quello del luogo. Durante il corteo gli studenti ci spiegano che «le aule previste per il nostro trasferimento al Pezzullo sono quelle sotterranee, le nostre strutture hanno bisogno di spazi e soprattutto di luce. Ci siamo trovati in mezzo a questa situazione e, da che avevamo la struttura migliore, potremmo ritrovarci in una situazione punitiva e peggiorativa».
Michele Presta
redazione@corrierecal.it
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