CATANZARO È scattata stamane all’alba l’opzione “passo di salto” con la quale 500 tra poliziotti e carabinieri hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari emessa dal gip del tribunale di Catanzaro su richiesta della Dda nei confronti di 48 persone accusate a vario titolo dei reati di produzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine ha disarticolato una potente associazione operante nella zona sud del capoluogo calabrese.
L’operazione racchiude vari filoni di indagine condotte separatamente dal Nucleo investigativo dei Carabinieri di Catanzaro e dalla squadra mobile della Questura del capoluogo. Le attività sono autonomamente e parallelamente scaturite da ulteriori acquisizioni del commissariato di polizia del quartiere Lido e della locale stazione carabinieri, la cui competenza territoriale è sui quartieri a sud del capoluogo che hanno avviato accertamenti sull’attività del sodalizio dedito ai reati in materia di stupefacenti, prevalentemente operante nella zona sud del capoluogo e su alcuni gravi fatti accaduti in città.
Le indagini, per la cui realizzazione si è fatto ampio ricorso a intercettazioni ambientali, veicolari e telefoniche oltre che a riprese filmate attraverso telecamere nascoste, avrebbero consentito di individuare un’organizzazione criminale suddivisa in tre livelli: fornitori, grossisti e spacciatori al minuto. Gli inquirenti parlano di una vera e propria holding dello spaccio che vantava un sostanziale monopolio dell’illecito business in città e negli affollati centri del litorale ionico catanzarese, con stretti legami, per quanto attiene ai canali di approvvigionamento, con potenti famiglie di `ndrangheta della Locride e del Crotonese.
Una peculiare modalità operativa del gruppo è risultata essere la cessione in conto vendita delle sostanze stupefacenti, il cui regolare pagamento era garantito dalla forza di intimidazione esercitata dal sodalizio sugli spacciatori al dettaglio e sui consumatori. A scompaginare il collaudato modus operandi della organizzazione sono, però, intervenute le indagini tecniche delle forze di polizia e la defezione, in corso d’opera, di uno dei capi del sodalizio, Santino Mirarchi, divenuto collaboratore di giustizia nel 2016, le cui dichiarazioni hanno arricchito e completato il quadro probatorio acquisito. Numerosi arresti e sequestri di droga erano stati eseguiti nel corso dell’inchiesta.
Le misure cautelari in carcere:
Cosimino Abbruzzese;
Luigi Attinà;
Antonio Berlingieri,
Ivana Berlingieri;
Armando Bevilacqua;
Ignazio Catalano;
Enzo Costantino;
Sebastiano Donnemma;
Domenico Falcone;
Mario, alias Antonio, Fera
Rosario Salvatore Fera
Alex Frongia
Leye Kane
Vincenzo Ierace
Franco Macario
Giuseppe Morabito
Sebastiano Pelle
Francesco Pizzata
Gianluca Russo
Davide Voci
Le misure cautelari degli arresti domiciliari:
Maurizio Abbruzzese
Stefania Berlingieri
Ernesto Bevacqua
Martino Bevacqua
Massimo Bevilacqua
Paolo Cara
Fabio Di Marino
Anthony Fiorentino
Manuel Gesualdo
Antonio Giorgianni
Alessandro Granato
Paolo Gravino
Antonio Gualtieri
Francesco Guido
Mario Leone
Carlo Litterio
Angelo Antonio Maletta
Nicola Manetta
Gerardo, alias Nino, Masciari
Marco Mazzitelli
Francesco Alex Niciforo
Gigino Paone
Andrea Pizzari
Erminia Procopio
Lorenzo Procopio
Vincenzo Procopio
Stefano Teti
Pietro Antonio Vitaliano
La misura cautelare dell’obbligo di dimora:
Stefano Bevilacqua
Marco Passalacqua
Gabriele Ricciardi
Giovanni Veneziano
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