Tariffe Rsa, Scura e i privati cercano l’accordo

CATANZARO Il tempo stringe e l’incontro tra il commissario al Piano di rientro Massimo Scura e le associazioni di categoria potrebbe evitare l’ennesimo ricorso alla giustizia amministrativa. Agidae, Uneba, Anaste e Aiop – che difendono gli interessi dei titolari di residenze sanitarie assistenziali – sono pronte a un passo indietro, purché Scura annulli il decreto numero 118 del 2017, quello cioè che tratta i «nuovi requisiti minimi per l’autorizzazione e l’accreditamento» e la «definizione della nuova tariffa massima regionale per le Rsa». Questione di numeri. E di denari. Il tentativo di scongiurare il ricorso alle carte bollate e alla giustizia amministrativa si è tradotto in una riunione che risale allo scorso 23 febbraio. L’ha convocata il management del dipartimento Tutela della salute per trattare il caso delle tariffe e dei requisiti organizzativi per le attività di Assistenza domiciliare integrata. Lo fatto con uno dei manager dell’Asp di Catanzaro, Maurizio Rocca. Rocca ha spiegato quale sia la metodologia di determinazione della tariffa elaborata assieme ai tecnici del dipartimento. Una proposta sperimentale, da rivalutare dopo un anno dall’attivazione per rivalutare, eventualmente, tutti gli elementi in gioco. Insomma, un nuovo impianto da verificare sul campo.
È rispetto a questo tentativo che si è registrata l’apertura di credito degli operatori. Le associazioni, in sostanza, ritengono di poter accettare l’imminente uscita di un decreto del commissario relativo alle prestazioni di assistenza domiciliare e semiresidenziale e di ritirarsi dal prossimo giudizio sul Dca 118 del 2017. L’accordo, dunque, c’è. Anche sulla rideterminazione delle tariffe.
Manca solo il timbro, che potrebbe arrivare dopo l’incontro di oggi con Massimo Scura. Il 7 marzo e il giudizio del Tar sono proprio dietro l’angolo.