Il messaggio di Bertolone: «’Ndranghetisti, cambiate vita»

CATANZARO «Dico ai politici abbiate un cuore attento alle necessità soprattutto dei più deboli, dei più fragili. Lo dico agli ‘ndranghetisti: fate risorgere Cristo nel vostro cuore, cambiate vita, riflettete sulla banalità del male, apprezzate il bene. Dico agli ammalati: coraggio, guardate il Cristo, ci ha amato fino alla fine. Lo dico alle persone sole, lo dico a tutti i cittadini, lo dico a tutti i calabresi, così come lo dico a me: cerchiamo di essere sempre tracce di Resurrezione, tracce di luce, tracce di testimonianza autentica cristiana. Tanti auguri, buona Pasqua». E’ questo il messaggio che l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza episcopale calabra, ha rivolto ai fedeli durante l’omelia di Pasqua. Un messaggio chiaro che tocca da vicino i problemi profondi della Calabria. Bertolone si è rivolto, senza esitazioni, alle coscienze dei politici perché primario sia per loro l’interesse dei più deboli di questa. L’arcivescovo, nel giorno della Resurrezione di Cristo, ha destinato un pensiero anche agli ‘ndranghetisti perché cambino vita e si volgano al bene. Nel giorni scorsi il presule, nel corso della celebrazione della messa Crismale nella basilica dell’Immacolata a Catanzaro aveva parlato per i sacerdoti: un invito per la loro missione, di “andare avanti con gioia e perseveranza”. «Il volto gioioso e sorridente – ha detto monsignor Bertolone – è il “primo pulpito” di un prete. Si prova gioia quando si è in armonia con la natura, e soprattutto nell’incontro, nella compartecipazione, nella comunione con gli altri, purché nella nostra anima abiti la grazia di Dio, conosciuto e amato come il bene supremo e immutabile. Dio ha bisogno di noi, poveri uomini tra gli uomini, per rendersi presente; gli uomini hanno bisogno dei sacerdoti per trovare il volto di Dio e sperimentare la sua misericordia».