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Morra: «Folgoranti carriere politiche nella sanità cosentina»

Il senatore del M5S evidenzia le nomine di Gentile, Scarpelli, Mauro, Magnelli e Sosto. «È una vera e propria epidemia»

Pubblicato il: 12/04/2018 – 15:17
Morra: «Folgoranti carriere politiche nella sanità cosentina»

COSENZA «È incomprensibile leggere le carriere di eccellenti politici cosentini e calabresi come Antonio Gentile. Di come per esempio sia stato nominato dirigente all’Azienda ospedaliera di Cosenza, senza procedura a evidenza pubblica e con un solo atto deliberativo. Oggi, dopo molti anni di servizio, in cui ha quasi sempre fatto carriera politica e attività clientelare, sia stato collocato in quiescenza, con diritto alla indennità di fine rapporto. Questo è il simbolo della spesa sanitaria e dei metodi premianti per gli amici degli amici. Pare che però Gentile non sia il solo ad aver beneficiato di queste prebende». Lo sostiene, in un comunicato, Nicola Morra, senatore del Movimento 5 Stelle eletto nel collegio senatoriale di Cosenza.
«Mentre i calabresi sono costretti ad andare fuori regione per potersi curare e la sanità pubblica calabrese è ormai allo sfascio – aggiunge Gentile – abbiamo casi come quello di Gianfranco Scarpelli, con incarico fiduciario a termine – presso l’azienda sanitaria n. 2 di Castrovillari – che è stato nominato primario – senza procedura concorsuale – di una “fantomatica” pediatria dell’ospedale di San Marco Argentano, con una delibera del 2002, adottata dal direttore generale pro tempore dell’Azienda sanitaria n.2 di Castrovillari, Beniamino Giugni. Anche Raffaele Mauro è stato nominato, a suo tempo, direttore dell’unità operativa complessa di Spedalità Privata dell’Asp di Cosenza, in assenza di procedura ad evidenza pubblica. Stessa “sorte” è toccata all’inossidabile Remigio Magnelli, assunto originariamente come quarto livello amministrativo. Che dire poi di Nicola Buoncristiano?».
«È una vera e propria voragine. Questi, per brevità – conclude Morra – solo alcuni nomi, ma siamo in presenza di una vera e propria “epidemia”». Morra elenca quelli che, secondo lui, sarebbero ulteriori sprechi e irregolarità: «Non va dimenticato anche il caso di Gennaro Sosto, incaricato ex articolo 15-septies del D.Lgvo n.502/92 – la cui durata dell’incarico è da un minimo di anni 2 ad un massimo di anni 5, con facoltà di rinnovo -. Ai sensi dello stesso articolo, comma 1, la scelta fiduciaria non può essere superiore al 2% della dotazione organica del profilo dirigenziale, è stato successivamente nominato, pare illegittimamente, da Scarpelli, direttore dell’Uoc delle Infrastrutture Tecnologiche dell’Asp di Cosenza, in spregio all’articolo 4 del decreto Balduzzi (D.L. n.158/2012 e successiva Legge di conversione n.189/2012) – prosegue Morra – lo stesso è stato successivamente inserito negli elenchi degli aspiranti direttori generali dal Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e nominato Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale del Molise, a cura di Di Laura Frattura».
Ricordiamo che gli incarichi ex 15 Septies sono incarichi “fiduciari” a termine (tre anni) e non comportano l’inserimento “consolidato” del soggetto incaricato nella dotazione organica dirigenziale dell’azienda sanitaria, comportando la stessa nomina il “congelamento” del profilo professionale nella dotazione organica aziendale.
Il senatore del M5S prosegue: «Va sottolineato anche l’accorpamento del Pugliese-Ciaccio al “Mater Domini” viola l’articolo 2 del decreto legislativo numero 517/1999, che conferisce autonoma personalità giuridica alle Aziende ospedaliere universitarie. Le stesse stipulano con il Servizio Sanitario Nazionale protocolli didattici ed assistenziali. Pertanto, essendo in presenza di una norma ordinamentale a legislazione statale prevalente (articolo 117 della Costituzione, novellato dalla Legge Costituzionale numero 3/2001), l’approvazione della proposta di legge regionale di accorpamento delle due strutture sostanzia un conflitto di attribuzione con la prevalente legislazione statale (decreto legislativo numero 517/99) e viola, inoltre, la legge regionale numero 26/94 e la legge regionale numero 11/2004- PSR 2004/2006. Il governo potrebbe impugnare alla Corte costituzionale la legge regionale di accorpamento del Pugliese-Ciaccio al Mater Domini. Nel frattempo, la Regione Calabria, in assenza del previsto protocollo d’intesa didattico-assistenziale, eroga al Mater Domini oltre 10 milioni di euro all’anno».

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