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A2, il viaggio del Codacons «ai confini della civiltà»

L’associazione dei consumatori ha percorso il tratto calabrese dell’autostrada da Reggio a Laino Borgo. Tra cantieri, deviazioni, buche e rattoppi. Di Lieto: «Un quadro sconfortante». Presentato un…

Pubblicato il: 14/04/2018 – 11:59
A2, il viaggio del Codacons «ai confini della civiltà»

«Se Cristo si è fermato ad Eboli è perché non aveva una gran fiducia nelle condizioni della Salerno-Reggio Calabria. A poco più di un anno dalla pomposa inaugurazione, ecco come si presenta oggi il tratto calabrese della Autostrada del Mediterraneo». È la denuncia del Codacons, che ha deciso di percorrere, a un anno dal cambio di denominazione da A3 ad A2, l’intero tratto calabrese di quella che definisce «una delle arterie più dissestate d’Italia».

«“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” ed infatti, fedeli al motto di Tancredi, appena tagliato il nastro si è deciso di cambiare il nome, nel malcelato tentativo di lasciarsi alle spalle un passato imbarazzante. Un viaggio “vivacizzato” – ironizza Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – da continue interruzioni, cambi di corsia e buche senza dubbio “ben studiate” per tenere desta l’attenzione degli automobilisti. Soltanto nei 60 km da Lamezia Terme a Cosenza abbiamo fotografato ben 6 deviazioni, con due pericolosissimi (e lunghi) tratti a doppio senso di marcia».
«Ad acuire la pericolosità del tratto calabrese vi sono anche le condizioni in cui versano numerose gallerie, poco o per nulla illuminate. E ancora – incalza il Codacons – una terza corsia pressoché inesistente, barriere di protezioni insufficienti, segnaletica fuorviante. Praticamente una situazione di perenne pericolo che già a pochi giorni dall’inaugurazione aveva già fatto registrare quattro vittime, tra cui un bambino di appena 8 anni, proprio a causa di lavori all’interno di una galleria».

«Abbiamo deciso di percorrere l’intero tratto calabrese dell’A2 da Reggio Calabria fino a Laino Borgo, per documentare le condizioni dell’autostrada – sostiene Di Lieto – a distanza di neppure un anno dalla nuova denominazione. Ne è venuto fuori un quadro sconfortante, tanto da spingerci a chiedere conto ad Anas delle condizioni in cui versa l’arteria, anche in considerazione dell’imminente stagione estiva. E, come se non bastasse, fermandoci negli autogrill, abbiamo registrato (e fotografato) le condizioni, a dir poco indecenti, dei servizi a disposizione dei viaggiatori. Una delle principali ragioni delle soste in autostrada è la necessità di utilizzare il bagno, e la circostanza che la sporcizia regni sovrana, costituisce un pessimo biglietto da visita per la nostra regione. Ma questa è altra (brutta) storia».

Il Codacons ha deciso di formalizzare anche un esposto in Procura «perché venga fatta luce sugli inaccettabili ritardi e sulle responsabilità per le condizioni in cui versa la A2». Condizioni tali da «mettere a rischio la vita dei tantissimi utenti che ogni giorno la percorrono, senza che si debba attendere nuove vittime».

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