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Regionali: candidatura Oliverio, nasce una cabina di regia “occulta”

I consiglieri Giudiceandrea, Greco e Romeo avrebbero già avviato gli incontri per formare una o più liste a supporto del governatore uscente. Scatenando l’ira del gruppo Adamo-Guglielmelli. E ora i…

Pubblicato il: 03/05/2018 – 8:00
Regionali: candidatura Oliverio, nasce una cabina di regia “occulta”

COSENZA L’imperativo è sempre lo stesso: salvarsi, provare a salvarsi. I consiglieri regionali del Pd e dell’attuale maggioranza sono terrorizzati al solo pensiero che quanto successo lo scorso 4 marzo possa trovare una replica alle regionali del 2019. Certo, le politiche sono un’altra cosa, ma – dati alla mano e con tutti i possibili arrotondamenti al rialzo del caso – anche il dem più sprovveduto sa che, tra un anno, l’intero centrosinistra “istituzionale” subirà un ridimensionamento numerico e politico di un certo peso. Per diversi fattori: il maggiore radicamento del M5S, la scarsa considerazione sociale in cui è tenuto il lavoro della giunta regionale, lo scenario nazionale e la crisi della sinistra europea. Da ultimo, la finora infallibile legge dell’alternanza nel regionalismo calabrese, quella secondo cui una maggioranza non riesce mai a riconfermarsi dopo un solo mandato. Dunque, nel 2019, in teoria, toccherebbe o al centrodestra o ai 5 stelle.
Al di là delle previsioni, gli attuali inquilini del Palazzo sanno che, giocoforza, non potrà esserci spazio per tutti; ma anzi è molto probabile una dura competizione elettorale interna, in cui a trionfare potrebbero essere in pochi, cioè quelli che dispongono di un bacino elettorale relativamente solido e non soggetto ai mutamenti del clima politico. E dunque: il Pd, allo stato attuale, potrebbe forse garantire l’elezione a uno o due consiglieri per ogni macro-collegio elettorale. E gli altri? Gli altri dovranno arrangiarsi e cercare di proteggere la poltrona in qualche modo.
CABINA DI REGIA Nel centrosinistra, così come in alcune aree del centrodestra cosentino e catanzarese, è un continuo convocare riunioni non ufficiali per cercare di mettere in piedi liste civiche che, oltre a coinvolgere personalità finora escluse dalle camere decisionali calabresi, possano intercettare e dare risposte al malumore diffuso ma anche consentire agli uscenti di avere un’altra chance. Perfino Carlo Guccione, malgrado alle ultime regionali sia stato il consigliere più votato, è al lavoro per mettere su una o più civiche «di sinistra» in grado, quanto meno, di mitigare il peso della (allo stato probabile) sconfitta. Non è stato il solo dem ad attivarsi, perché negli ultimi giorni è cresciuto il dinamismo di altri consiglieri del Pd come Giuseppe Giudiceandrea e Sebi Romeo (nella foto) che, assieme all’attuale capogruppo di Op, Orlandino Greco, avrebbero già avviato il dialogo per un progetto preciso: costituire una cabina di regia con il compito di allestire le liste pro-Oliverio alle prossime regionali e di realizzare una sorta di fusione tra i “Democratici progressisti” e la “Oliverio presidente”. La cabina di regia sarebbe già avanti con le trattative e ad alcuni consiglieri in carica sarebbe già stata chiesta la disponibilità alla ricandidatura nella nuova formazione ibrida.
LE LISTE Quella di Giudiceandrea, Romeo e Greco, tuttavia, non sarebbe un’iniziativa autonoma, dal momento che avrebbero ottenuto il via libera da Oliverio in persona. Il governatore sa bene di dover accettare e anche spingere di buona lena tutte le proposte che abbiano come obiettivo quello di allargare la capienza del suo attuale bacino elettorale.
Ovviamente, i pro non eliminano i contro, perché la fuga in avanti dei tre consiglieri sta creando un vero e proprio terremoto nel Pd cosentino. L’opinione pubblica nazionale, grazie al “duello” tv avvenuto nell’“Arena” di Giletti tra Giudiceandrea e Nicola Adamo, ha toccato con mano quanto i dem siano lacerati al loro interno. Ma la querelle sui vitalizi e sulla loro possibile abolizione sarebbe soltanto una battaglia strumentale, dietro cui si nasconderebbe una vera e propria guerra civile per la sopravvivenza. Giudiceandrea, con la cabina di regia, andrebbe insomma a intaccare il “potere” di Adamo, il grande artefice delle liste del 2014. L’ex vicepresidente della Regione vorrebbe esercitare quel ruolo anche tra un anno, e magari portare avanti la candidatura di un fedelissimo come il segretario provinciale Luigi Guglielmelli, che proprio in queste settimane – guarda caso – ha attaccato duramente Giudiceandrea sia nelle assemblee dem che sui social.
Del tutto particolare, in questo scenario, è la posizione di Romeo. Il capogruppo del Pd, da “braccio destro” di Oliverio, ha accettato di buon grado di far parte della cabina di regia, ma continua comunque a mantenere rapporti ottimi con l’area che fa capo ad Adamo. E come lui sono tanti altri gli esponenti del centrosinistra che coltivano rapporti più o meno “trasversali” per garantirsi una maggiore possibilità di scelta più avanti. Ovvero quando le tante strategie di questi giorni saranno costrette a misurarsi con la realtà.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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