SIBARI «Stiamo protestando perché non accettiamo il progetto del Terzo Megalotto per come è stato concepito. Da anni proponiamo una revisione del progetto per ottenere una strada moderna che raddoppi, dove è possibile, il tracciato esistente e dove non è possibile si realizzino opere che rispettino i vincoli paesaggistici, naturalistici e soprattutto i terreni dediti all’agricoltura e che sono già produttivi». È quanto hanno affermato gli animatori di una manifestazione di protesta (la foto è tratta dal blog inviatodanessuno.it) inscenata con cartelli e striscioni da qualche decina di persone nei pressi del Museo archeologico di Sibari dove è stato illustrato dal presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, e dell’amministratore delegato di Anas, Gianni Vittorio Armani, l’avvio delle attività del III Macrolotto Sibari-Roseto Capo Spulico della 106 ionica. I manifestanti, per alcuni minuti, hanno bloccato l’uscita delle auto delle autorità presenti. La protesta è poi rientrata.
«Assolutamente non è accettabile – ha sottolineato uno dei manifestanti – il fatto che si spendano un miliardo e 400 milioni di euro per 38 chilometri di strada lasciando completamente in isolamento altri tratti della 106. Il terzo macrolotto, a nostro avviso, è un’opera completamente sbagliata sia dal punto di vista ingegneristico e sia dal punto di vista delle valutazioni dell’impatto ambientale. È un mostro di cemento e di asfalto che ci viene calato dall’alto».
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