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Azienda unica di Catanzaro, Bova “rompe” l’impasse

Il presidente della commissione Antimafia vuole presentare il progetto di legge sulla fusione tra ospedale e Policlinico. Una mossa che potrebbe creare scompiglio

Pubblicato il: 08/06/2018 – 19:05
Azienda unica di Catanzaro, Bova “rompe” l’impasse

CATANZARO Un flash nel buio, una voce nel silenzio. «Lunedì ho intenzione di depositare in Consiglio regionale la proposta di legge sull’integrazione delle aziende ospedaliere di Catanzaro»: a dirlo, nel corso del talk politico de L’Altro Corriere Tv “Lo Sfascio”, è il presidente della commissione regionale Antindrangheta Arturo Bova, con un annuncio destinato a creare, verosimilmente, un bel po’ di scompiglio nella politica non solo catanzarese.
LA GIOCATA D’ANTICIPO E, soprattutto, destinato a infrangere l’“impasse” che nelle ultime tre settimane si è creato sul percorso per l’istituzione dell’azienda unica di Catanzaro, frutto della fusione dell’Ao “Pugliese Ciaccio” e del Policlinico universitario “Mater Domini”. Il 15 maggio scorso infatti il tavolo politico-tecnico insediato dal commissario ad acta della sanità calabrese Massimo Scura, ispirato anche dal sindaco Sergio Abramo, e composto da Regione, Università e aziende catanzaresi, aveva raggiunto, all’unanimità, una sostanziale intesa sulla proposta di legge regionale, con l’impegno corale dei consiglieri regionali del territorio di depositarla a stretto giro di posta (al più tardi entro una decina di giorni) a palazzo Campanella. Lo stretto giro di posta però è diventato largo, nel senso che, a distanza di ormai quasi un mese, la proposta di legge non ha raggiunto gli uffici del Consiglio regionale.
L’INTEGRAZIONE AL RALLENTY Un “andamento lento” che ha alimentato congetture e sospetti, e soprattutto ha confermato l’esistenza di “resistenze” al progetto di creazione dell’azienda ospedaliera unica di Catanzaro, stretto tra le gelosie della parte accademica e di quella ospedaliera, che nel capoluogo non si sono mai realmente intese (e meno che meno integrate…), e tra i dubbi della politica. Non è un mistero che il progetto di integrazione non piace, a esempio, al vicepresidente del consiglio regionale Enzo Ciconte, che tra l’altro è un ospedaliero e teme quindi un drastico ridimensionamento del “Pugliese”, ma almeno Ciconte la sua posizione l’ha espressa piuttosto apertamente. In realtà, la fusione tra ospedale e Policlinico non garba a tanti, non solo a livello politico. In più, nell’iter si sono insinuati altri fattori che alla fine sono stati un’ulteriore “zavorra”, come il pressing del consigliere regionale  Tonino Scalzo peri inserire nel “pacchetto” anche la sanità di Lamezia Terme. Alla fine la miscela di tutti questi ingredienti ha prodotto un evidente “stop” al processo di integrazione che sta indispettendo e innervosendo anzitutto il commissario Massimo Scura, ma non solo lui. Adesso, a rompere la cortina di apatia che sulla vicenda è oggettivamente calata è Bova, che, in interlocuzioni informali con altri attori protagonisti come lo stesso Scura e il sindaco, avrebbe anticipato la sua intenzione di rompere gli indugi e presentare, anche da solo, e già lunedì prossimo la proposta di legge regionale sulla fusione tra “Pugliese” e Mater Domini”, e poi chi si è visto si è visto.
UNO SCENARIO INCANDESCENTE È questo, chiaramente, un passaggio di non poco conto, perché a questo punto chiamerebbe tutti, anche gli altri consiglieri regionali del Catanzarese come il capogruppo di Forza Italia Mimmo Tallini e Baldo Esposito, a uscire allo scoperto una volta per tutte. E inoltre già da adesso rende particolarmente “fibrillante” il consiglio comunale straordinario in programma venerdì prossimo con il governatore Mario Oliverio, che peraltro si è sempre detto favorevole all’integrazione. Si profilano comunque giorni piuttosto intensi, anche perché è presumibile che anche il Movimento 5 Stelle voglia entrare decisamente in gioco con una posizione che già si è manifestata contraria.

a. cant.

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