CATANZARO In vista dei prossimi appuntamenti elettorali «bisogna costruire un’alleanza civica e democratica sui problemi». Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, a margine del consiglio comunale straordinario di Catanzaro, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulle elezioni regionali del 2019. «Ancora – ha aggiunto – manca un anno e mezzo: noi stiamo lavorando per completare quello che abbiamo messo in campo, e i risultati incominciano a venire, come confermano le rilevazioni sulla spesa comunitaria, per le quali siamo al quarto posto in Italia, siamo la prima regione del Sud dopo essere stata l’ultima. Ritengo che bisogna portare al centro della costruzione delle alleanze i problemi. L’unica discriminante – ha sostenuto Oliverio – dovrà essere la legalità e il contrasto alla criminalità: assunta questa discriminante, il confronto deve essere sui problemi, e sui problemi bisogna realizzare le convergenze». Oliverio ha poi osservato: «Alcuni giorni fa, in un importante incontro con gli altri presidenti di Regioni del Mezzogiorno ho detto, registrando la condivisione dei colleghi, che un Sud diviso è debole mentre un Sud unito può contare di più. Questo – ha rilevato il governatore – vale anche all’interno delle realtà territoriali: costruire un’alleanza sui problemi, un’alleanza civica e democratica sui problemi. Dev’essere questo lo spirito nuovo con il quale affrontare anche la costruzione delle alleanze. Al centro deve esserci il bene comune, al centro devono esserci gli obiettivi: sugli obiettivi condivisi – ha concluso Oliverio – non vedo perché debbano esserci paratie e steccati».
«PRIMA VA VIA IL COMMISSARIO MEGLIO È» «Prima va via il commissario della sanità, meglio è per la Calabria: l’ho chiesto a Gentiloni, a Renzi, e lo chiederò anche al nuovo ministro e al nuovo governo». Lo ha affermato il presidente della Regione, Mario Oliverio, parlando con i giornalisti a margine del consiglio comunale straordinario di Catanzaro. Rispondendo alla richiesta di un commento sulle voci di una possibile rimozione dell’attuale commissario ad acta della sanità calabrese, Oliverio ha sostenuto: «Chiedermi questo è come chiedermi cosa penso di una bella giornata. Mi sono battuto fin dall’inizio con il governo Renzi: ricordo che il 5 marzo 2015 sono andato in Consiglio dei ministri per esprimere il netto dissenso alla nomina di un commissario, fuori da ogni possibile sospetto di una posizione strumentale. Era una posizione netta perché – ha proseguito il presidente della Regione – ritegno il commissario una iattura per la Calabria, come per tutte le altre regioni. Purtroppo i fatti dimostrano che non avevo torto, avrei voluto avere torto: purtroppo i dati ci dicono che prima va via il commissario meglio è per la Calabria. Io sono già intervenuto, l’ho chiesto a Gentiloni, a Renzi, e lo chiedero’ anche al nuovo ministro e al nuovo governo, perché i dati sono quelli che sono. La Calabria – ha concluso Oliverio – sta vivendo una doppia beffa: una situazione di partenza pesante e ora una situazione ancora più aggravata per la gestione commissariale della sanità».
«BANKITALIA RIVELA ANCHE UN’INVERSIONE DI TENDENZA» «La situazione di partenza che abbiamo trovato non si cambia dalla sera alla mattina o con la bacchetta magica, ha aggiunto il governatore commentando i dati sull’economia della Calabria pubblicati ieri dalla filiale regionale della Banca d’Italia. «La Banca d’Italia – ha proseguito – rivela una situazione difficile ma anche un’inversione di tendenza, un segno + negli ultimi tre anni, i segni di una ripresa. Noi abbiamo invertito il trend e stiamo andando nella direzione giusta, perché adesso stanno entrando nel sistema economico e sociale della regione le risorse che abbiamo programmato e che – ha concluso Oliverio – possono aprire una nuova stagione in Calabria».
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