LAMEZIA TERME «È irrazionale, arbitrario e imprudente l’attacco dell’avvocato della signora Rosaria Scarpulla alle istituzioni, a una parte dell’antimafia civile e alla politica in modo indiscriminato, perché isola la donna e non ha senso, se l’obiettivo comune è di garantirne l’incolumità personale e familiare». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che ricorda: «Per la sicurezza della madre di Matteo Vinci, ucciso dall’esplosione di un’autobomba a Limbadi, ho nei giorni scorsi presentato, come sa bene il legale che finge d’ignorare, un’interrogazione al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, insieme ai parlamentari 5 Stelle Francesco Sapia, Paolo Parentela, Dalila Nesci, Bianca Laura Granato e Alessandro Melicchio».
«Inoltre – prosegue D’Ippolito – la posizione tenuta finora dallo stesso legale fa passare un messaggio infondato e pericoloso anche fuori della Calabria, cioè che le istituzioni e le sensibilità antimafia non vogliano proteggere la signora Scarpulla. Al netto dell’impulsiva narrazione del professionista, che ha perfino tirato in ballo l’incolpevole presidente della Camera, Roberto Fico, il Movimento 5 Stelle si è attivato per affrontare il problema nella più alta sede».
«Nell’immediato, pure a nome dei colleghi firmatari dell’interrogazione, ho preso contatti – prosegue il parlamentare 5 Stelle – con la Prefettura di Vibo Valentia, che ha assicurato che per la signora, la quale al momento, contrariamente a quanto si dice, non è testimone di giustizia in senso tecnico, sono state disposte adeguate misura tutorie a seguito di accorta valutazione cui ha partecipato il procuratore Nicola Gratteri, capo della Dda di Catanzaro».
«Naturalmente – conclude D’Ippolito – continueremo a seguire il caso, come abbiamo sempre fatto per molte situazioni analoghe, senza cedere a polemiche strumentali e senza sottovalutare alcunché, augurandoci che l’avvocato in questione assuma un atteggiamento diverso, nella fattispecie più che opportuno».
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