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Contship investe a Cipro (mentre Gioia è in crisi)

Gru ultramoderne per Limassol, che il gruppo vede come porta del Mediterraneo. Continua la guerra tra colossi che rischia di stritolare il porto calabrese

Pubblicato il: 07/01/2019 – 12:35
Contship investe a Cipro (mentre Gioia è in crisi)

Lo scontro tra Contship Italia e Msc continua. A colpi di annunci (ai quali troppo spesso non seguono i fatti) e dichiarazioni. Una guerra di posizione tra colossi economici che rischia di schiacciare il porto di Gioia Tauro. Nel calderone della contrapposizione si inserisce un nuovo dato. Lo segnala il Fatto Quotidiano in edicola lunedì: assieme ai dati in calo sulla movimentazione dei container arriva la notizia di un nuovo investimento da parte del gruppo Eurogate, azionista di maggioranza di Contship Italia: a Cipro, per conto dell’azienda, sono arrivati nei mesi scorsi 200 milioni di euro destinati al porto di Limassol, «in cui verranno istallate anche due gru Postpanamax, una coppia di giganti d’acciaio alti 90 metri». Il tutto mentre a Gioia Tauro gli investimenti latitano e i rischi per la rilevanza internazionale del porto e per il futuro dei lavoratori aumentano. Nei 2017, Gioia Tauro ha registrato 1’11% in meno nella movimentazione dei container rispetto al 2016 e il trend del 2018 (-6% nei primi 9 mesi) è anche peggiore. Questo mentre continua il braccio di ferro per la gestione tra Med Center Container Terminal e Contship. La prima si dice pronta a far aumentare i traffici a patto che la seconda investa in tecnologia per supportare i nuovi volumi. Ma il braccio di ferro non porta soluzioni adeguate a far rifiatare i lavoratori e, soprattutto, a riposizionare la struttura al centro dei traffici nel Mediterraneo.
In questo quadro, il network di Eurogate punta forte su Cipro dal 2016 quando si è aggiudicato, per mezzo del consorzio che aveva costituito insieme ai partner Interorient Navigation Company e East Med Holdings (entrambi con il 20%, mentre Eurogate ha il 60%), la gara per la concessione di durata 25ennale del Limassol Container Terminal, indetta nel giugno del 2015. «Contando sui fondali profondi dello scalo – riportava una nota – (-17 metri nel canale di accesso, -16 metri di fronte alle banchine) e su un bacino di evoluzione dal diametro di 600 metri, Eurogate punta infatti a trasformare Limassol in un hub per il trashipment nel Mediterraneo orientale che vada a fare concorrenza a quelli di Port Said, del Pireo e ai terminal container situati nei pressi di Istanbul». Un investimento che, dalle parti di Gioia Tauro, viene visto con qualche preoccupazione.

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