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Congresso Pd, Catanzaro chiude i giochi

Tensione all’assemblea dei democrat, con l’area Labdem ancora sul sentiero di guerra. In provincia Zingaretti si attesta al 45,5%, Martina al 43%

Pubblicato il: 31/01/2019 – 20:53
Congresso Pd, Catanzaro chiude i giochi

CATANZARO A fatica, con l’immancabile coda polemica che peraltro quasi non fa più notizia, anche il Pd di Catanzaro chiude in extremis la fase preparatoria al congresso nazionale dopo il voto nei circoli: al culmine di giorni tesi e intensi, c’è anche un dato, cristallizzato dalla Convenzione che si è riunita stasera, dato che attesa la mozione Zingaretti al 45,5% e quella di Martina al 43. È questo, in estremissima sintesi, l’esito di una giornata piuttosto particolare per i democrat catanzaresi, chiamati a espletare a stretto giro di posta e uno dopo l’altro prima l’assemblea provinciale del partito e poi l’assemblea per designare i delegati alla “D-Day” del 3 marzo. Forti dell’esperienza, la gran parte degli osservatori paventa un pomeriggio lungo e pletorico, invece il tutto si condenserà in un’oretta e mezza, non priva di toni alti ma mai drammatici (in casa Pd si è assistito a molto peggio…), alla presenza, tra gli altri, dell’ex presidente della Provincia, Enzo Bruno, del segretario provinciale del Pd, Gianluca Cuda, e del responsabile regionale dell’organizzazione del Pd, Giovanni Puccio. In apertura di assemblea, il presidente del partito provinciale Michele Drosi propone la votazione di un documento di sostegno al governatore Mario Oliverio e poi un aggiornamento della seduta in forza di un’interlocuzione con il neo commissario regionale Stefano Graziano, che ha caldeggiato una riconvocazione dell’assemblea perché vorrebbe essere presente. L’ipotesi dello slittamento non piace e non convince tutti: a mettersi di traverso è l’area Labdem guidata da Pino Soriero, che è da giorni sul piede di guerra in sede di verifiche della commissione provinciale di garanzia per il congresso, e che chiede comunque l’apertura di un dibattito politico nella successiva convenzione, e alcuni dirigenti come Mario Muzzì, che parla di «partito ipocrita e inutile che non vuole discutere dei suoi problemi», e Alessia Bausone, “alfiera” della mozione Boccia, che si dice «d’accordo per la solidarietà a Oliverio a condizione però che il Pd si liberi da ipoteche come quelle dello stesso Oliverio e di Magorno». I decibel si alzano furiosamente rischiando di deragliare pericolosamente quando Maurizio Caligiuri, di Labdem, avanza «dubbi sulla reale esistenza di tesseramenti e iscrizioni», suscitando la stizzita reazione del dirigente Mario Paraboschi, che lo invita a «non parlare a vanvera». A riportare la calma e a ricondurre la discussione su un binario di normale dialettica interna è uno dei big del Pd provinciale, Enzo Bruno, che spinge per l’approvazione del documento di «sostegno umano e politico a Oliverio, che sta portando avanti un profondo cambiamento della Calabria», sottolinea lo sforzo portato avanti dai dirigenti e, in particolare, da Drosi «che con atto di responsabilità ha recepito una richiesta del commissario», e invita il partito ad altrettanta responsabilità «perché – rileva Bruno – c’è una provincia che ci guarda con grande attenzione». Il “peso” dell’intervento di Bruno serve a scongiurare il rischio della guerra senza elmetti, e così l’assemblea si chiude con l’ok al documento pro-Oliverio e al rinvio dell’assise ai prossimi giorni. È il via alla convenzione per designare i delegati, che si caratterizzerà soprattutto per l’appassionato intervento di uno studente liceale di Tiriolo, il giovanissimo Antonio Cocerio, che arringa i democrat veterani ricordando loro che «mentre litigate non vi accorgete che al governo c’è un devastante asse populista e sovranista, continuate così e arriverete al 3%». Parole che forse colpiscono nel segno se la discussione praticamente si fermerà qui. In chiusura, il segretario provinciale del Pd catanzarese, Cuda, rimarca il fatto di aver concluso questo percorso nonostante le difficoltà» e ricorda che «il verbale della commissione provinciale di garanzia è stato sottoscritto da tutti i presenti». Un passaggio che fa sussultare ancora l’area Labdem che chiede di «visionare questo verbale, che sappiamo non esserci» e osserva: «L’equilibrio che si era raggiunto con Cuda oggi si è rotto».
È l’ultimo round di un match che peraltro lascia la strana sensazione di una liturgia sempre più scontata. Per la cronaca, ecco i dati finali: in provincia di Catanzaro hanno votato in 2486, di questi 1132 hanno votato per Zingaretti (45,5%), 1.070 per Martina (43%), 211 per Boccia (8,5%), 41 per Giachetti (2%), 17 per Corallo (0,7%) e 7 per la Saladino (o,2%). All’assemblea del 3 marzo sono stati delegati 4 democrat per la mozione Zingaretti, 4 per Martina e 1 per Boccia.

ant. cant.

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