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Un tricolore su Athena, così l'estrema destra reggina attacca Falcomatà

L’iniziativa dei militanti del gruppo Nfp contro «l’amnesia selettiva» sulla «mattanza istriano dalmata» diventa l’occasione per criticare il sindaco che aveva ricordato le vittime della Shoah

Pubblicato il: 09/02/2019 – 12:17
Un tricolore su Athena, così l'estrema destra reggina attacca Falcomatà

REGGIO CALABRIA Contro il sindaco Falcomatà, che il 27 gennaio ha vestito di rosso la statua di Atena contro «gli olocausti di ieri e di oggi», i neofascisti del gruppo Nfp hanno coperto la medesima statua con un grembiule tricolore. A detta dei militanti del locale gruppetto di estrema destra, che nelle loro pagine alternano citazioni di “Game of thrones” a nostalgie per i “Moti di Reggio”, passando per chiari riferimenti a propaganda e ideologi del Ventennio, si tratterebbe di un’iniziativa contro «l’amnesia selettiva» su quella che definiscono la «mattanza istriano dalmata». A loro dire, «fare la selezione tra morti caduti per la stessa motivazione, etnica e razziale, è sintomo di scarsa onestà intellettuale e di miopia politica», tuttavia nella loro stessa nota (e plausibilmente negli intenti) non si fa cenno alcuno alle sanguinose campagne di italianizzazione che hanno seminato morte nei Balcani negli anni dell’occupazione fascista.
Ma per i militanti di Nfp, l’occasione si presta per attaccare l’amministrazione, sostenendo che è «molto più facile cavalcare l’onda che più fa ideologicamente comodo, come ha fatto il sindaco Falcomatà vestendo la dea Atena con un drappo rosso in ricordo delle vittime della Shoah lo scorso 27 gennaio». In realtà, si commenta in ambienti vicini all’amministrazione comunale, i neofascisti reggini avrebbero mal digerito le prese di posizione del sindaco che nelle ultime settimane si è scagliato duramente contro il fascismo e i suoi rigurgiti, tracimati persino in consiglio comunale dove Lucio Dattola, un consigliere di Forza Italia ed ex candidato a sindaco, ha risposto all’appello facendo il saluto romano, sbattendo i tacchi e gridando “A Noi”.
Una «para-goliardata» l’ha definita lo stesso Dattola quando è montata la polemica, che tuttavia non ha risparmiato al consigliere di Forza Italia un durissimo ordine del giorno con cui si dà mandato all’avvocatura civica di verificare gli eventuali rilievi penali, si dispone di regalare una copia della Costituzione a tutti i consiglieri «perché leggano o rileggano i principi fondanti del nostro Paese» e l’amministrazione si impegna a promuovere iniziative e laboratori di antifascismo e antirazzismo nelle scuole. Qualche giorno fa, anche l’Anpi ha preso posizione con una lettera inviata anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con cui si invocano le immediate dimissioni di Dattola perché «non solo ha ignorato e calpestato la Costituzione e le leggi che la applicano, ma addirittura lo ha fatto all’interno di uno dei luoghi-simbolo delle Istituzioni».

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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