Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
Il ministero della Giustizia fa dietrofront sugli affidamenti di vigilanza armata
Oltre 250 milioni di euro il valore dell’appalto per la sorveglianza delle strutture che ricadono sotto il dicastero della giustizia. Tante le sedi calabresi che attendono il corretto espletamento de…
Pubblicato il: 08/03/2019 – 22:20
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo

COSENZA Il Ministero della Giustizia, decide di fare dietrofront revocando la tanto discussa gara a procedura ristretta ai sensi con la quale doveva procedersi all’affidamento dei servizi di vigilanza armata delle proprie sedi, il cui espletamento era stato delegato alla società Consip S.p.A. Il provvedimento del Ministero particolarmente rilevante sia per l’elevato importo di gara oltre 250 milioni di euro sia per il servizio oggetto della procedura riguardante la vigilanza armata di molte importanti sedi del dicastero stesso, arriva dopo la proposizione di numerosi ricorsi amministrativi intesi a censurare le modalità di selezione dei partecipanti previste dal bando di gara. Il bando riguardava ovviamente anche molte strutture calabresi che ricadono sotto il dicastero della giustizia. Nella sola provincia di Cosenza per esempio, a bando, veniva messa la sorveglianza del tribunale di Cosenza, quello di Paola e quello di Castrovillari. Destino da condividere con il tribunale di Reggio Calabria mentre per Catanzaro le sedi di vigilanza che sarebbero ricadute nel bando sono ben cinque: la Corte d’Appello Catanzar, la Procura Generale Catanzaro, la Procura Catanzaro, il Tribunale Catanzaro ed infine il Tribunale di Lamezia Terme. Ad impugnare il bando e ricorrere alla giustizia amministrativa per tramite dello studio legale Monaco è stato l’istituto di vigilanza Assipol S.r.l.. La ditta, con ricorso innanzi il Tar di Lazio nella sedi di Roma, aveva censurato le prescrizioni imposte da Consip S.p.A., poiché anticoncorrenziali e violative delle disposizioni nazionali ed europee in tema di partecipazione alla contrattazione pubblica per l’affidamento di lavori e servizi. Nello specifico, veniva segnalata la violazione delle regole disciplinanti la libera concorrenza ed iniziativa economica, il favor partecipationis e l’imparzialità delle procedure ad evidenza pubblica, principi applicabili alla generalità degli operatori economici ed ingiustamente vilipesi dall’operato dell’amministrazione. «Cosa è successo in concreto? -spiega l’avvocato Luigi Monaco-. La gara revocata, richiedendo per la partecipazione fatturati inopinatamente elevati, era destinata esclusivamente ai colossi del settore (circa il 3 % degli operatori economici) escludendo ben il 97 % degli istituti di vigilanza, anche se in possesso di specifiche capacità professionali, peggio anche dopo aver eseguito il servizio da aggiudicare nella medesima sede messa a bando».In vista delle udienze di merito dei molteplici ricorsi, intesi a tutelare la correttezza della gara, il Ministero della Giustizia ha imposto a Consip la revoca dell’intera procedura.
Argomenti
Categorie collegate
Ultime dal Corriere della Calabria
Edizioni provinciali