COSENZA Un centinaio cittadini del Comune di Corigliano Rossano ha inscenato stamani una manifestazione di protesta, paventando anche il blocco della statale 106 a causa del disagio degli oltre trenta abitanti interessati da un provvedimento di sgombero dalle proprie abitazioni, dovuto alla rottura degli argini del fiume Crati, che ha inondato e reso inagibili gli immobili, nonché per la comunicazione con la quale il Comune di Corigliano Rossano ha informato di non poter più far fronte alle spese economiche per l’ospitalità degli stessi in albergo.
Considerata la rilevanza della problematica il prefetto di Cosenza Paola Galeone ha convocato una riunione urgente alla quale hanno preso parte, oltre ad alcuni cittadini direttamente interessati al provvedimento di sgombero, il sub Commissario dell’Ente locale e rappresentanti regionali dei settori Lavori pubblici e Protezione civile.
Nel corso dell’incontro, durante il quale i cittadini hanno invocato la realizzazione di interventi definitivi di messa in sicurezza del fiume Crati nella zona in cui ha rotto gli argini ed evidenziato, altresì, la difficoltà economica ad effettuare i primi interventi di messa in sicurezza delle proprie abitazioni, è scritto in una nota della Prefettura, «la gestione straordinaria del Comune di Corigliano Rossano ha preso l’impegno di concedere una prima proroga, fino al 30 aprile 2019, all’ospitalità presso la struttura alberghiera, mentre la Regione Calabria, su impulso della Prefettura e su concorde richiesta del sub Commissario presente all’incontro, terrà nella mattinata di martedì prossimo, una riunione tecnica interdisciplinare, per valutare la vicenda nella sua complessità e tracciare un percorso finalizzato ad una definitiva soluzione».
x
x