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Tonnellate di hashish dal Marocco, il capo è il nipote di "mamma eroina"
Venti arresti nel Milanese. Ai vertici il compagno della nipote di Maria Serraino, “regina” dello spaccio di eroina negli anni 80 per conto della ‘ndrangheta reggina
Pubblicato il: 06/04/2019 – 10:38
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MILANO Venti persone sono state arrestate, tra Italia e Spagna, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Milano, accusate di far parte di una organizzazione criminale transnazionale per il traffico di tonnellate di hashish importato dal Marocco, passando per la Spagna. Le indagini, svolte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese partendo da alcuni arresti di grossisti di spaccio nel varesotto e coordinate dal procuratore aggiunto Antimafia di Milano Alessandra Dolci e dal pm Adriano Scudieri, hanno portato a 6 trafficanti italiani, residenti a Milano e Rho, e a 14 in Spagna.
A gestire il traffico internazionale di droga tra Italia e Spagna scoperto da un’indagine dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, per gli investigatori era Denis Sarro. L’uomo, 34enne, è compagno della nipote di Maria Serraino, ‘regina’ dello spaccio di eroina in piazza Prealpi a Milano negli anni ’80, per conto dell’omonima cosca della ‘ndrangheta reggina.
Serraino, conosciuta come “mamma eroina” o “la Signora”, originaria di Cardeto (Reggio Calabria), era la cugina di Paolo Serraino, capobastone del reggino. Denis Sarro, pregiudicato per reati in materia di stupefacenti, era già finito in manette nel giugno del 2018 durante un blitz dei poliziotti spagnoli a Malaga, dove si era rifugiato per sfuggire ad un’ordinanza emessa dal Tribunale di Milano.
La droga era destinata al Nord Ovest del Paese e alla Campania, e veniva trasportata in nave e poi su camion per il trasporto merci, a tonnellate, partendo dalla Spagna. Lì vi arrivava via gommone dal Marocco: questo il modus operandi dei trafficanti di hashish arrestati dai carabinieri di Varese. Mentre sei trafficanti sono stati arrestati dai militari italiani, grazie al coordinamento con la Guardia Civil e l’unità antidroga nazionale spagnola (Udyco), a Malaga sono ne sono stati arrestati altri 14.
L’indagine, avviata nei primi mesi del 2018 grazie ad alcuni arresti di grossisti, è stata condotta sotto la supervisione di Eurojust, per la cooperazione giudiziaria tra paesi dell’Unione Europea. Gli inquirenti hanno documentato diversi grossi transiti di droga, durante le insigni. Il primo, una tonnellata, passata per lo stretto di Gibilterra la notte tra il 31 marzo e il 1 aprile del 2018 ed in parte ceduta nel Milanese, la seconda di 300 kg, importata a maggio, e l’ultima di 370 kg, parte dei quali è arrivata in Italia il 25 giugno del 2018, nascosta all’interno di un tir carico di arance proveniente da Barcellona e sequestrata al mercato ortofrutticolo di Pagani (Salerno) dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore.
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