di Sergio Pelaia
LOCRI L’affidamento del servizio di lavanderia dell’ospedale (e della ex Asl) di Locri finisce nel mirino della magistratura e inguaia l’ex commissario alla sanità Massimo Scura e gli ex vertici dell’Asp di Reggio Calabria. La Procura di Locri ha infatti iscritto nel registro degli indagati 19 persone accusate a vario titolo di abuso d’ufficio in concorso perché, secondo l’accusa, avrebbero “prorogato” un contratto già scaduto da diversi anni autorizzando una procedura negoziata nonostante fosse già in corso alla Stazione unica appaltante una gara per l’affidamento del servizio a livello regionale.
Tra i destinatari dell’invito a comparire vergato dal sostituto procuratore Ezio Arcadi ci sono, oltre a Scura – indagato in qualità di ex soggetto attuatore dell’Asp di Reggio – anche l’ex direttore amministrativo Elisabetta Tripodi e l’ex direttore sanitario Pasquale Mesiti. Per loro, in concorso con altri dirigenti dell’Azienda sanitaria reggina e con i titolari di due aziende private (Servizi ospedalieri spa e Impremed spa) riunite in un Raggruppamento temporaneo di imprese, l’accusa è di aver proceduto, «in maniera del tutto abnorme» secondo la Procura, per un verso a sostanziale “sanatoria” – non prevista da alcuna norma – dei rapporti economici per gli anni 2017 e 2018 pendenti con gli affidatari del servizio, per altro verso ad autorizzare una nuova procedura negoziata, nonostante il contratto originario fosse scaduto il 31 luglio 2013 e fosse già in corso una gara alla Sua regionale. Insomma gli indagati, secondo l’accusa, avrebbero attuato una cosiddetta “proroga tecnica” dell’originario contratto, nonostante fossero già trascorsi molti anni dalla scadenza, e avrebbero creato «artificiosamente» secondo la Procura i presupposti giuridici utili ai fini della liquidazione in favore del privato delle prestazioni rese negli anni 2017 e 2018 e di quelle ancora da rendere nel 2019 e 2020.
I PAGAMENTI SENZA DELIBERA Al Raggruppamento temporaneo di imprese sarebbero quindi stati liquidati 764mila euro per il 2017 e 636mila euro per il 2018 – fino al 31 ottobre – tra l’altro «prescindendo – è l’ipotesi accusatoria della Procura – l’emissione dei mandati da una formale delibera di liquidazione». Il tutto sarebbe avvenuto in violazione, sempre secondo l’accusa, delle clausole del contratto originario «che non prevedevano possibilità di proroghe o rinnovi alla scadenza», e delle norme previste nel nuovo codice dei contratti e in altre leggi in materia. E ciò avrebbe creato un vantaggio patrimoniale alla società affidataria del servizio e un danno alle altre imprese che avrebbero potuto concorrere alla nuova gara che l’Asp di Reggio avrebbe dovuto indire nell’imminenza della scadenza del contratto. «I pagamenti – rileva inoltra la Procura di Locri – avvenivano in assenza, da parte dell’Ente, di un documento di programmazione economica-finanziaria, in quanto sia i bilanci di previsione che i consuntivi, per gli anni di competenza, non risultavano approvati dal superiore Ente Regione Calabria ed anzi non erano mai stati adottati». Al centro dell’indagine ci sono anche tutte le fatture, che ammontano a centinaia di migliaia di euro, pagate al privato successivamente alla scadenza del contratto.
GLI INDAGATI I destinatari dell’avviso di garanzia emesso dalla Procura di Locri sono: Massimo Scura (in qualità di soggetto attuatore dell’Asp di Reggio); Nicola Calabrò (dirigente l’Ufficio beni e servizi); Aldo Chiarini (legale rappresentante della Servizi ospedalieri spa); Giuseppe Corea (dirigente dell’Ufficio bilancio e programmazione dell’Asp); Massimiliano Aniello De Marco (legale rappresentante della Servizi ospedalieri spa); Giuseppe Falcone (Funzionario addetto all’Ufficio bilancio e programmazione); Andrea Gozzi (legale rappresentante della Servizi ospedalieri spa); Paolo Leonardelli (legale rappresentante della Servizi ospedalieri spa); Fabio Luppino; Fortunato Luvarà (dirigente l’Ufficio bilancio e programmazione); Pasquale Mesiti (direttore sanitario dell’Asp); Angela Minniti (dirigente dell’Ufficio beni e servizi dell’Asp); Angelo Morini (legale rappresentante della Servizi ospedalieri spa); Maurizio Mottola di Amato (legale rappresentante della Impremed spa); Girolama Orlando (Responsabile del procedimento); Vincenzo Scali (direttore amministrativo dell’Asp); Elisabetta Tripodi (direttore amministrativa dell’Asp); Ermete Tripodi (direttore generale f.f. e direttore sanitario aziendale); Antonio Vartolo (dirigente Ufficio bilancio e programmazione). (s.pelaia@corrierecal.it)
x
x