Il ministro della Salute Giulia Grillo, a Repubblica.it, rilascia un’intervista attraverso la quale annuncia le novità del Consiglio dei ministri che nelle prossime ore si riunirà a Reggio Calabria per commissariare quel poco che è rimasto della gestione della sanità calabrese in capo alla Regione: gli acquisti di beni e servizi (una finanziaria del 2015 e il Patto per la Salute già prevedeva la costituzione delle centrali d’acquisto e la Calabria dal 2008 ha la Sua) e la nomina dei direttori generali o commissari delle aziende sanitarie.
Nell’intervista il ministro risponde alla domanda del giornalista sul perché adotta un intervento così forte.
«Perché negli ultimi dieci anni – spiega la Grillo – quando i poteri straordinari erano in capo al presidente della Regione, la sanità calabrese è soltanto peggiorata. Il governatore ha sempre usato gli stessi manager, spostandoli nei vari incarichi. Il commissario deve poter scegliere i direttori Asl perché facciano pulizia contabile. Bisogna ricordare che nella regione sono fallite tutte le aziende sanitarie tranne una».
Sarà stato un lapsus, o foga da campagna elettorale, ma il ministro afferma un falso storico.
Dal luglio 2010 la sanità calabrese è stata commissariata e da quel giorno e solo fino a marzo 2014 con le dimissioni di Scopelliti, il ruolo di commissario è coinciso con quello del presidente della Regione. Dopo le dimissioni di Scopelliti, il commissario è stato l’ex generale della Finanza Luciano Pezzi (fino a quel momento sub commissario per conto del Ministero dell’Economia e Finanze) e da marzo 2015 Massimo Scura. Entrambi nominati dai governi del Pd, Renzi e Gentiloni, che si sono succeduti in questi anni.
Dal 2010, sempre nominati dal governo nazionale, si sono succeduti nel ruolo di commissari, oltre a Pezzi (rappresentante del ministero dell’Economia), Giuseppe Navarria, Luigi D’Elia e dal 2013 fino alle dimissioni nel 2017 Andrea Urbani, che ha lasciato la Calabria per occupare, in continuità, la poltrona di direttore generale del ministero della Salute, prima di Beatrice Lorenzin e oggi di Giulia Grillo. Navarria, D’Elia e Urbani sono stati nominati dal ministero della Salute.
Quindi l’attuale presidente Mario Oliverio, può avere tante responsabilità, forse anche sulla sanità, ma sicuramente non quelle che le attribuisce la Grillo, cioè di avere utilizzato “poteri straordinari” nella gestione della sanità, visto che questi poteri non li ha mai avuti. E pertanto la Grillo decide di commissariare i governi precedenti e per come hanno ridotto la sanità i calabresi dovrebbero chiedere il conto.
*giornalista
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