SAN LUCA Il massmediologo Klaus Davi, candidato alla carica di sindaco a San Luca, ha reso noto di avere presentato «un esposto alla procura di Reggio Calabria in merito – è scritto in una nota – alle gravissime dichiarazioni di Laurentina Guidotti, produttrice Rai, secondo la quale la fiction “Duisburg – linea di sangue”, prevista in onda domani in prima serata su Rai1, non sarebbe stata girata in Calabria a seguito delle “minacce ricevute dalla produzione”».
«Riteniamo porre all’attenzione dell’autorità giudiziaria – è scritto nell’esposto reso noto da Davi – le dichiarazioni della dottoressa Guidotti sulle quali è necessario fare massima chiarezza negli interessi stessi del servizio pubblico che la dottoressa rappresenta e in nome del quale ha parlato».
«Singolare inoltre – secondo il massmediologo – la dichiarazione che sostiene che le riprese della fiction sono state fatte in Puglia a “seguito di tali minacce”. Singolare visto che negli ultimi anni in Calabria si sono girate molte produzioni nazionali e internazionali, tra cui la fiction Sky “Trust” sul sequestro Getty, il kolossal hollywoodiano “Tutti i soldi del mondo”, diretto da Ridley Scott e girato in gran parte in Calabria, per non parlare di “Zero Zero Zero”, produzione Cattleya per Sky ispirata al best seller di Saviano girata nei medesimi luoghi in cui avrebbe dovuto essere ambientata la fiction Rai, e di “Liberi di scegliere”, altra serie Rai sui destini dei figli degli ‘ndranghetisti. E ancora: “Il giudice meschino” tratta dal romanzo di Mimmo Gangemi o il recentissimo film “Aspromonte – terra degli ultimi” di Mimmo Calopresti, ambientato nello stesso Aspromonte al cui Parco Nazionale San Luca appartiene – solo per citarne alcuni».
«Quanto meno curioso – si legge nell’esposto di Davi – che nessuna di queste produzioni abbia avuto problemi pur affrontando temi caldi come sequestri, omicidi, narcotraffico, rapimenti e in alcuni casi anche gli stessi fatti di Duisburg. Sono certo che sia interesse della stessa Rai che vengano ricostruite con esattezza le dinamiche dei fatti avvenuti, anche per rispetto delle centinaia di migliaia di calabresi che pagano il canone e hanno diritto di sapere la verità sulle dichiarazioni della Guidotti».
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