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«Accantonata la discussione sulla doppia preferenza, intervenga il prefetto»

di Manuela Costanzo*

Pubblicato il: 24/06/2019 – 19:04
«Accantonata la discussione sulla doppia preferenza, intervenga il prefetto»

La proposta di legge regionale sulla doppia preferenza di genere varata, su mia proposta, dal Consiglio comunale di Catanzaro – che ha fatto da capofila e apripista dell’iniziativa legislativa redatta da Alessia Bausone e approvata da diversi comuni calabresi – tiene ancora banco, nonostante la politica regionale da due mesi pare abbia accantonato l’argomento. E lo fa grazie ad un esposto al Prefetto di Catanzaro “quale rappresentante dello Stato per i rapporti con le autonomie locali”, che ho voluto presentare, insieme alla stessa Bausone, con il sostegno di alcuni tra i più rilevanti rappresentanti del mondo associazionistico catanzarese tra cui Elena Mancuso di Adusbef, Francesco Di Lieto del Codacons, Elena Bova di ItaliaNostra e Doriana Righini di Unione Donne Italiane.
Nell’esposto si attenziona al Prefetto “il mancato rispetto degli artt. 39-40 dello Statuto regionale da parte della Presidenza del consiglio regionale in riferimento alla mancata calendarizzazione della proposta di legge regionale ad iniziativa del Consiglio comunale capoluogo di Provincia ex art. 39 dello Statuto Regionale e legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 oggetto della deliberazione consiliare n. 118 del 16 novembre 2018 e dichiarata ammissibile con deliberazione dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale n. 5 del 30 gennaio 2019”.
Lo Statuto della Regione Calabria, difatti, prevede che “i progetti di legge di iniziativa popolare, del Consiglio delle Autonomie locali o degli enti locali sono portati all’esame del Consiglio regionale entro tre mesi dalla data di presentazione. Scaduto tale termine, il progetto è iscritto all’ordine del giorno della prima seduta del Consiglio e discusso con precedenza su ogni altro argomento”. Termine che è ampiamente decorso, tant’è che ci sono stati ben cinque consigli regionali senza che tale proposta venisse calendarizzata per la discussione in aula a causa di resistenze bipartisan.
Nell’esposto si evidenzia, inoltre, l’importanza “che la Presidenza del consiglio regionale dia dignità e voce all’orientamento netto espresso da molti territori della Calabria con capofila il Capoluogo di Regione a favore della promozione della rappresentanza di genere e di un nuovo protagonismo femminile”.
Oltre a Catanzaro, la proposta di legge da novembre è stata già approvata in vari comuni tra i quali Cosenza, Rende e Roseto Capo Spulico (Cs), Ricadi e Arena (Vv), Bovalino (Rc) e Verzino (Kr)”.

*Consigliera comunale di Forza Italia (Catanzaro)

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