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Rocco Morabito evade dal carcere di Montevideo: fuga notturna dal tetto
Il “Tamunga”, pezzo da novanta della ‘ndrangheta calabrese, era in attesa di estradizione. Lo avevano arrestato nel settembre del 2017 dopo 23 anni di latitanza. È riuscito a fuggire dalla terrazza d…
Pubblicato il: 24/06/2019 – 15:08
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Il “Tamunga” Rocco Morabito sarebbe evaso dal carcere “Central” di Montevideo, in Uruguay, assieme ad altri tre detenuti. La notizia sarebbe stata confermata al quotidiano “El Observador” dal Ministero dell’Interno uruguaiano. Per Morabito, pezzo da novanta della ‘ndrangheta calabrese condannato in contumacia in Italia a 30 anni di carcere per traffico di droga, si attendeva l’estradizione che un tribunale penale di Appello dell’Uruguay aveva confermato il 29 marzo scorso. Il 53enne sarebbe evaso assieme ad altri tre fuggiaschi (Leonardo Abel Sinopoli Azcoaga, Matias Sebastian Acosta Gonzalez e Bruno Ezequiel Diaz) dalla terrazza del carcere, che si trova nel pieno centro della capitale sudamericana. Morabito era ricoverato con i suoi complici in osservazione nell’infermeria del carcere. La loro fuga è avvenuta di notte attraverso un passaggio creato nel tetto, da dove si sono calati in una fattoria confinante, dove hanno rubato denaro alla proprietaria.
Dopo la conferma dell’estradizione concessa in Appello, i legali di Morabito hanno presentato, come ultima opzione, un ricorso alla Corte suprema di giustizia. Il boss ha cercato di evitare in ogni modo il suo trasferimento in Italia, giungendo perfino ad insultare durante il dibattimento in tribunale la giudice per far sospendere il processo. Le autorità uruguaiane hanno diramato un allarme a livello nazionale indicando un numero di telefono a cui rivolgersi in caso di informazioni utili.
«È sconcertante e grave che un criminale come Rocco Morabito, boss della ‘ndrangheta, sia riuscito a fuggire da una galera dell’Uruguay mentre era in attesa di essere estradato in Italia», ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha annunciato: «Mi prendo due impegni. Primo: fare piena luce sulle modalità dell’evasione, chiedendo spiegazioni immediate al governo di Montevideo. Secondo: continueremo a dare la caccia a Morabito, ovunque sia, per sbatterlo in galera come merita».
Originario di Africo, il “Tamunga” è emigrato a Milano quando aveva 25 anni e in Lombardia è diventato uno dei grandi registi del traffico di cocaina. Quando lo hanno arrestato nel settembre del 2017, dopo 23 anni di latitanza, Morabito era in un hotel di lusso di Montevideo e grazie a un documento d’identità falso si faceva passare per un imprenditore brasiliano 49enne di nome Francesco Antonio Capeletto Souza. A disposizione aveva dodici carte di credito, assegni e denaro contante, oltre a 13 telefonini, armi e a una Mercedes.
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