di Alessia Truzzolillo
CATANZARO Quattordici condanne dai 20 ai 5 anni di reclusione e una assoluzione. Un duro colpo per la “banda” catanzarese accusata, nell’ambito del procedimento “All Ideas”, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di stupefacenti e detenzione illegale di armi. Il gup Francesca Pizii ha inflitto condanne pesanti: Carmine Amato, 12 anni di reclusione; Damiano Amato, 20 anni; Marcello Amato, 20 anni; Fabio Bevilacqua, 6 anni, 8 mesi e 30mila euro di multa; Fiore Bevilacqua, 14 anni; Donato Bevilacqua, 12 anni; Fabio Buccino, 20 anni; Federica Caroleo, 10 anni; Anna Rosa Laganà, 5 anni, 4 mesi e 24mila euro di multa; Salvatore Laganà, 5 anni e 4 mesi e 24 mila euro di multa; Cosimo Morello, 8 anni; Eleonora Morelli, 8 anni; Fiorina Morello, 8 anni e 8 mesi; Annamaria Passalacqua, 8 anni e 8 mesi. Assolto Gianluca Bevilacqua per non aver commesso il fatto.
L’operazione “All Ideas” è stata condotta il 26 febbraio 2018 dai carabinieri di Catanzaro con l’arresto di 14 persone. Una settimana prima un’operazione interforze polizia-carabinieri aveva eseguito 48 arresti liberando le piazze di spaccio del capoluogo. Dall’inchiesta All Ideas emerge che a farsi largo in maniera sempre più autonoma nel mercato degli stupefacenti, nella zona Sud del capoluogo, quartiere di Santa Maria, è la criminalità organizzata rom risultata capace di acquisire canali propri per il rifornimento di sostanza stupefacente nel reggino e nel vibonese. Il sodalizio, oltre che poggiare su basi familiari, era particolarmente attivo e pericoloso, non solo per il traffico di ingenti quantitativi di stupefacente ma anche per il traffico di armi che sono state sequestrate nel corso delle indagini e per la disponibilità di ingenti somme di denaro.
Oltre 300mila euro vennero sequestrati in occasione di una perquisizione. Secondo le disposizioni del giudice Pizii è stata ordinata la distruzione dello stupefacente sequestrato, la confisca del denaro e la confisca e il versamento alla competente direzione Artiglieria delle armi e delle munizioni al fine della distruzione. Un ruolo attivo nello spaccio della cocaina è risultato essere quello delle donne mentre i ragazzini venivano coinvolti come strumenti, usati per nascondere la cocaina, per eludere i controlli delle forze dell’ordine.
Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Giovanni Merante, Luigi Falcone, Antonello Talerico, Nicola Tavano, Gregorio Viscomi, Anselmo Mancuso. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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