REGGIO CALABRIA «Mancano medici. Oltre che infermieri, tecnici e amministrativi. Per quanto riguarda i medici, la triade commissariale che in atto dirige questa disastrata Azienda Sanitaria di Reggio Calabria non è stata evidentemente informata dagli uffici del personale che esistono più di 20 medici convenzionati a 38 ore settimanali, sottopagati e soprattutto sottoutilizzati, che hanno vinto un concorso per dipendenti riservato, con una graduatoria ancora in vigore, da oltre 10 anni. Prima di avviare l’iter concorsuale con i suoi tempi biblici, iter che prevede inoltre un avviso di mobilità (altre lungaggini), con una spesa di gran lunga inferiore questi medici andrebbero a colmare le carenze oggettive. Tra l’altro con sentenza definitiva quattro di questi medici sono passati alla dipendenza grazie allo studio legale della Fials». Così la segreteria territoriale del sindacato Fials, guidata da Bruno Ferraro.
«Medici che comunque, ancorché ad oggi poco e male impiegati – per la caratteristica del loro rapporto di lavoro (che non prevede incarichi) – hanno un notevole bagaglio di esperienza. Tutti i giorni, ormai da diversi anni – continua la nota –, si legge sui mass-media che la sanità della Regione Calabria versa in un abisso e dei vari problemi da affrontare e risolvere, ma mai un cenno riguardo questa categoria di medici (medicina dei servizi), che unicamente nel territorio dell’ex Asl 11 (Reggio e comuni limitrofi), sono stati ignorati e abbandonati. Ad oggi, nonostante l’approvazione dell’atto aziendale, l’Asp continua ad avvalersi delle loro professionalità mantenendo un rapporto di lavoro che non contempla la pienezza dei diritti professionali e contrattuali. Si stanno attuando procedure concorsuali e avvisi di mobilità regionale ed extraregionale senza tener conto di questi medici e dell’incremento di spesa cui l’ente andrà incontro, al contrario la regolarizzazione dei suddetti rapporti comporterebbe un risparmio sul bilancio, in quanto il Legislatore ha previsto che questa area contrattuale fosse ad esaurimento e si trasformasse da rapporto di lavoro convenzionale in dipendenza.
Ci si augura che il dipartimento regionale Tutela della Salute e la commissione straordinaria dell’Asp nonché il commissario ad acta non rimangano inadempienti, per l’ennesima volta, e vogliano provvedere a risolvere tale annosa problematica. Ciò presuppone il ricorso all’autorità giudiziaria e l’aggravio di spesa giudiziarie e legali per un Asp che ormai è alla deriva in tutti i settori. La Fials auspica che la triade commissariale adotti gli opportuni provvedimenti».
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