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Scoperte piantagioni di canapa nel Reggino, due arresti
Due le coltivazioni rinvenute. A Candidoni i carabinieri hanno individuato un appezzamento composto di 1.300 fusti. La droga avrebbe fruttato 900mila euro. In manette sono finiti Domenico Larosa e Fr…
Pubblicato il: 03/08/2019 – 9:28
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GIOIA TAURO Una piantagione di canapa è stata scoperta nella Piana di Gioia Tauro. Due giovani originari di Rosarno, Domenico Larosa, pregiudicato 39enne, e Francesco Messina, 29 anni, sono stati arrestati in flagranza dopo essere stati sorpresi a irrigare il terreno, su cui sorgevano 1.300 piante di canapa indiana del tipo “olandese nana”, dell’altezza media di 1 metro circa e in pieno stato vegetativo. L’operazione è stata condotta dai carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro e dai colleghi Cacciatori di Vibo.
La piantagione trovata in località Fabiana di Candidoni, all’interno della quale era possibile accedere solo attraverso il superamento di un corso d’acqua utilizzato anche per l’irrigazione, è stata realizzata all’interno di un fondo agricolo di proprietà demaniale ed abilmente occultata tra le piante della fitta vegetazione circostante.
Le piante rinvenute sono state campionate e sequestrate per essere successivamente trasmesse al Ris di Messina per le analisi tossicologiche del caso. La droga, una volta raccolta ed essiccata, avrebbe consentito di ricavare circa 650 kg di marijuana in grado di far conseguire profitti illeciti superiori a 900mila euro.
Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Reggio Calabria Arghillà e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa della celebrazione del giudizio di convalida.
UN’ALTRA A SANTO STEFANO Un’altra piantagione di canapa, composta da oltre 100 piante, di altezza variabile compresa tra gli 80 e i 110 cm, è stata rinvenuta in località vallata di Santo Stefano in Aspromonte.
I carabinieri della stazione di Santo Stefano in Aspromonte, assieme ai colleghi Cacciatori di Vibo Valentia, durante il servizio hanno rinvenuto, hanno inoltre sequestrato un tubo di gomma in pvc della lunghezza complessiva di 16 metri circa, collegato ad un tombino facente capo ad una condotta idrica, funzionale a irrigare adeguatamente la piccola piantagione.
Dopo essere state campionate per le eventuali analisi tossicologiche, le piante, che una volta essiccate avrebbero fruttato circa 5mila euro, sono state distrutte in loco su disposizione dall’autorità giudiziaria reggina.
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