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La truffa dell’home banking, un fiume di denaro in viaggio verso Reggio

Il sistema pensato dalla gang fermata dalla Procura contava su esperti informatici e complici pronti a mettere a disposizione i propri conti correnti. Circa 171mila euro sottratti a 200 vittime del…

Pubblicato il: 07/08/2019 – 11:43
La truffa dell’home banking, un fiume di denaro in viaggio verso Reggio

REGGIO CALABRIA Erano tante, troppe, le denunce dei cittadini ai carabinieri su tutto il territorio nazionale. Così tante da rendere necessario l’avvio di un’indagine, che la Procura di Reggio Calabria ha chiamato “Fullones”, dal modo in cui venivano chiamati coloro che lavavano i tessuti nell’antica Roma. L’inchiesta, condotta dai militari della Stazione Carabinieri di Reggio Calabria Principale e coordinata dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dal sostituto procuratore Nunzio De Salvo, ha avuto inizio nel luglio 2017. E ha permesso di individuare un identico modus operandi per tutti i casi trattati.
Le vittime, infatti, affermavano sempre di essere state tratte in inganno da mail, pervenute sui propri account di posta elettronica con loghi contraffatti di vari istituti di credito, che le invitavano a inserire i dati riservati per l’accesso ai propri conti correnti in maschere del tutto simili a quelle realmente in uso alle pagine home banking dei loro istituti di credito.
I malcapitati correntisti hanno precisato che, già pochi minuti dopo aver comunicato le credenziali di accesso, dai loro conti correnti venivano effettuati uno o più bonifici bancari in favore di altri conti correnti e/o carte prepagate intestate a soggetti sconosciuti. Il filo rosso tracciato seguendo il denaro portava sempre a persone nella città di Reggio Calabria.
LA SVOLTA NEL LUGLIO 2017 La svolta per l’inchiesta è arrivata la mattina dell’11 luglio 2017, quando la Stazione Carabinieri di Arese ha trasmesso all’Arma reggina una denuncia, presentata pochi minuti prima, per una sottrazione illecita di 9.300 euro dal conto corrente bancario della vittima. Il denaro era stato accreditato su di un conto attivato in un istituto di credito di Reggio Calabria, e già in parte prelevato pochi minuti dopo il bonifico da uno sportello bancomat.
Accedendo alla filiale presso la quale era avvenuto il prelievo, i Carabinieri hanno acquisito le immagini del circuito di videosorveglianza. Un intervento tempestivo, a pochissima distanza dal prelievo, che ha consentito di superare il complesso di accorgimenti (utenze telefoniche non intestate o intestate a terzi estranei all’attività delittuosa, linguaggio criptico delle conversazioni e triangolazioni con altri conti correnti) che gli indagati avevano predisposto per eludere le indagini. È così che i militari hanno individuato chi aveva prelevato i soldi sottratti alla vittima: Luca Adornato.
IL MODUS OPERANDI Dopo aver trovato un “gancio”, gli investigatori sono riusciti a documentare compiutamente il modus operandi del sodalizio, in grado di acquisire da complici al momento non identificati – specializzati nella predisposizione e nell’invio delle false mail apparentemente provenienti da istituti di credito, con le quali si chiede al cliente di collegarsi ad un link e di inserire le proprie credenziali – i codici di accesso ai profili home banking dei correntisti (ed in particolare, nella maggior parte dei casi, di titolari di carte prepagate Postepay Evolution), per poi sostituirsi ai titolari e disporre bonifici non autorizzati in favore di altri conti correnti o carte prepagate; successivamente il danaro veniva prelevato in contanti lo stesso giorno del bonifico e suddiviso, in parte al titolare della carta prepagata, in parte ai componenti dell’associazione e in parte riversata alle organizzazioni specializzate nel “phishing”.
I COMPLICI Un vero e proprio sistema messo in piedi per attuare le frodi ed eludere le investigazioni che sarebbero state avviate a seguito delle denunce. Un sistema che ha reso necessario il reclutamento di una serie di complici, disponibili – dietro il pagamento di un piccolo corrispettivo, di solito intorno a 100 euro – ad attivare appositamente una carta prepagata o un conto corrente, ovvero a mettere a disposizione i propri conti già attivi, per far accreditare sugli stessi le somme dei bonifici e consentirne l’immediato prelievo.
I RUOLI DEGLI INDAGATI Con riferimento al ruolo dei singoli nell’ambito del gruppo di indagati, Luca Adornato, Biagio Carannante, Martino Marcello Rossi e Francesco Lonano sono risultati attivi nel reclutamento di persone disponibili ad intestarsi carte prepagate al fine di far riversare sulle stesse i proventi delle truffe informatiche, mentre il lametino Rossi, tramite Mihail Cristinel Besleaga, romeno residente a Roma, teneva i contatti con le organizzazioni criminali che si occupavano di carpire le credenziali d’accesso ai conti correnti bancari e di disporre illecitamente i bonifici.
ALTRE 111 POSIZIONI DA APPROFONDIRE Sono tuttora in corso gli approfondimenti sulla posizione di 111 persone – principalmente, ma non esclusivamente, reggini in contatto con i destinatari dell’odierna misura – che avrebbero attivato conti correnti o carte prepagate, mettendoli al servizio dell’associazione per consentire il transito del denaro, complessivamente quantificato in 171mila euro, sottratto a quasi 200 vittime.
Infine spiccano, tra gli arrestati, Francesco Lonano e Luca Adornato, destinatari di una ulteriore misura cautelare nell’ambito dell’indagine “Random”, anch’essa eseguita in data odierna dall’Arma reggina.

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