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Crotone, nuova diffida per lo stadio. Furiosi il sindaco e Vrenna

La Soprintendenza chiede lo smontaggio delle strutture amovibili dello “Scida” alla vigilia del derby che aprirà la stagione in serie B. Pugliese: «Tempismo a orologeria, spero sia uno degli ultimi…

Pubblicato il: 09/08/2019 – 13:37
Crotone, nuova diffida per lo stadio. Furiosi il sindaco e Vrenna

CROTONE La Soprintendenza archeologica ha negato l’autorizzazione all’utilizzo delle strutture amovibili dello stadio Ezio Scida e ha chiesto che siano smantellate. La decisione arriva malgrado la sentenza del Tar Calabria del 26 giugno 2019 con la quale era stato accolto il ricorso di Comune e Fc Crotone proprio contro il diniego della Soprintendenza che nel 2018 aveva revocato l’autorizzazione concessa per installare le strutture amovibili per ampliare curva Sud e Tribuna coperta per il campionato di Serie A 2016-2017. Secondo i giudici del Tar «le strutture non insistono sull’area vincolata direttamente per essere custode dei reperti archeologici, ma sono solo su area limitrofa sulla quale dal 1981 grava vincolo ‘indiretto’ in quanto fascia di rispetto alla prima». Il soprintendente Mario Pagano, rispondendo alla richiesta del Comune dello scorso 11 luglio, ha rinnovato la sua richiesta di smantellamento delle tribune amovibili con motivazioni simili a quelle che il Tar ha ritenuto inidonee. Una risposta che arriva oltre un mese dopo la richiesta del Comune ed alla vigilia della partita di Coppa Italia prevista allo stadio Scida per domenica 11 agosto. Pagano, nella lettera di diniego, scrive «è in corso un articolato programma di valorizzazione (Antica Kroton) che è stato avviato e che sarà esteso anche all’area provvisoriamente occupata dalle tribune temporanee». Il soprintendente, inoltre, diffida la società minacciando l’invio dei Carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale «per attivare, in caso di inadempienza, i provvedimenti per la rimozione in danno».
IL SINDACO: «TEMPISMO A OROLOGERIA» «Con un tempismo ad orologeria, alla vigilia del primo appuntamento ufficiale della stagione calcistica, arriva da parte della Soprintendenza Archeologica la diffida allo smontaggio delle strutture amovibili dello stadio Ezio Scida. Evidentemente qualcuno o qualcuna non gradisce che il derby con il Cosenza si giochi allo Stadio Ezio Scida». Al sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, non è piaciuta l’iniziativa della Soprintendenza, che potrebbe creare intoppi all’avvio del campionato di serie B, che si aprirà proprio con la sfida tra le due calabresi allo “Scida”.
«Ho già dato mandato agli avvocati – scrive Pugliese in una nota – per i relativi atti per ribadire le nostre ragioni già ampiamente dettate dalle sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale e ribadite dal Consiglio di Stato. Spero sia uno degli ultimi regali di questo governo che su questo territorio non ha portato che problemi, che ci hanno visto e ci vedono togliere tempo alla attività amministrativa per inseguire contenziosi che tra l’altro ci provengono da altri Enti».
«Mi rammaricai all’epoca della sentenza, positiva per il Comune, di aver dovuto sostenere un contenzioso con una altra Istituzione ma, evidentemente, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e continua sulla stessa strada – scrive ancora il sindaco. Errare è umano ma perseverare è diabolico. Questo è sintomatico del non voler risolvere i problemi ma di volerli creare volutamente e scientemente ai danni di un territorio che per avere i suoi diritti, ogni volta deve lottare con le unghie e con i denti. Abbiamo affrontato questi muri ideologici nel passato e continueremo a farlo anche adesso. Ne avremmo volentieri fatto a meno. Auspico che veramente sia l’ultimo atto, l’ultimo colpo di coda di chi ha dimostrato di non amare questo territorio».

VRENNA: «SIAMO ALL’ACCANIMENTO. PRONTI A RITIRARE LA SQUADRA» «Ormai siamo all’accanimento». È quanto afferma il presidente del Crotone Gianni Vrenna in una lettera diramata sulla questione legata al rifacimento dello stadio. «Non riusciamo a darci altre spiegazioni – aggiunge – rispetto ad una vicenda che sta assumendo toni grotteschi. L’accanimento contro una città, contro una società sportiva diventata modello per tutta Italia tranne che per alcuni burocrati che pensano di ammazzare le emozioni e i sentimenti di un popolo. Oggi, venerdì 9 agosto, a soli due giorni dalla prima partita ufficiale della stagione (Coppa Italia contro l’Arezzo domenica sera), abbiamo ricevuto l’ennesima diffida a firma del Soprintendente per la Calabria Mario Pagano, a smontare “ad horas” le strutture dello stadio Ezio Scida».
«Una diffida – sostiene Vrenna – che non solo suona come una minaccia, ma che si fa beffa della sentenza del Tar Calabria giunta nei primi giorni di giugno e che ha rispedito al mittente le precedenti osservazioni dei signori della Soprintendenza e, soprattutto, che viene stranamente notificata a sole 48 ore dall’esordio stagionale e in un periodo fitto di impegni calcistici. Quasi a voler creare più disagi possibili nell’adire d’urgenza le vie legali per ottenere la sospensiva di una misura che ci appare davvero sproporzionata ed evidentemente studiata a tavolino per nuocere ad una intera comunità».
«O forse – s’interroga – dobbiamo supporre che l’obiettivo dell’accanimento sia ben più circoscritto? Da tempo, purtroppo, si percepisce la strana sensazione ci possa essere un vero e proprio attacco personale su più fronti».
«Vogliono uccidere il Football Club Crotone – chiede ancora Vrenna – vogliono toglierci l’ossigeno e impedire ad un intero territorio di poter godere di uno dei pochi momenti di svago, ma che non è solo tale: il calcio a Crotone è diventato negli anni motivo di grande orgoglio per un intero popolo che, seguendo le vicende di una squadra di calcio rispettata in tutta Europa, ingrossa il petto e mostra la sua appartenenza storica e culturale».
«Vogliono impedirci tutto questo – conclude – e lo fanno con scientificità chirurgica. Siamo davvero stanchi di lottare contro tutto e tutti e se la Soprintendenza insisterà su questa strada saremo costretti a prendere decisioni drastiche, pretendendo che siano ben attribuite le responsabilità e gli eventuali danni che tali gesti causano o, in ultima analisi, ritirando la squadra da tutte le competizioni, perché è evidente che questa è la volontà di chi continua a produrre carte per far male al popolo crotonese, a partire da quei politici che dovrebbero difendere e tutelare questo territorio».

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