CETRARO La chiusura momentanea del punto nascita dell’ospedale di Cetraro diventa un caso politico. La decisione è stata adottata a seguito delle irregolarità riscontrate dai commissari inviati dal ministero della Salute nella struttura sanitaria del centro del Tirreno cosentino dopo la morte della giovane donna deceduta lo scorso 17 luglio dopo aver dato alla luce il suo secondo figlio. Ad intervenire sulla vicenda che sta creando una situazione di forte disaggio sull’intera fascia tirrenica i consiglieri del Pd Carlo Guccione e Giuseppe Aieta che in modo diverso chiedono di fare piena luce su quanto accaduto e contestualmente la ripresa, dopo le verifiche, delle attività all’ospedale di Cetraro.
In particolare Guccione, in una lettera inviata al commissario ad acta, Saverio Cotticelli, al governatore Mario Oliverio e al dg regionale alla Salute Antonio Belcastro, evidenzia che nella relazione stesa dagli ispettori ministeriali sarebbero emerse «mancati interventi dopo le ripetute segnalazioni fatte (da come si evince dalla sopracitata relazione) da parte degli organi competenti per assicurare i requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi per le attività ospedaliere (legge regionale 24/2008 e Dca 81/2016)». «C’è da supporre dunque – aggiunge Guccione – che le attività che si sono svolte presso l’Unità operativa del Punto nascita del presidio ospedaliero di Cetraro fino all’attuale sospensione siano avvenute senza il rispetto delle adeguate normative tese ad assicurare la salute, la sicurezza dei cittadini e la corretta erogazione delle prestazioni sanitarie».
«È da segnalare inoltre che l’ospedale Spoke Paola-Cetraro – prosegue il consigliere regionale – ha una evidente carenza di posti letto per acuti rispetto a quelli previsti dal Dca sulla riorganizzazione ospedaliera 64/2016: almeno 52 posti letto risultano non attivati. Invece, negli ospedali Hub e Spoke della provincia di Cosenza mancano in totale oltre 350 posti letto rispetto a quelli previsti dal Decreto commissariale. Ed è anche per questa carenza di posti letto che la Provincia di Cosenza registra il più alto tasso di emigrazione sanitaria verso le altre regioni d’Italia». Da qui l’appello di Guccione: «Mi auguro – afferma – che l’ufficio del commissario e il dipartimento Salute della Regione Calabria abbiano attivato le procedure per verificare come sia stato possibile che un Punto nascita di un presidio ospedaliero abbia potuto erogare prestazioni sanitarie senza avere i requisiti minimi necessari». «Ritengo, inoltre, che sia necessario avviare un controllo – conclude Guccione – su tutte le strutture ospedaliere e della sanità territoriale per verificare se ci sono le condizioni previste dalla legge regionale 24/2008 e dal Dca 81/2016 per prevenire ed evitare che vengano erogati al pubblico servizi sanitari e prestazioni senza alcun rispetto delle norme».
E se Guccione chiede maggiori verifiche, il suo collega invoca la riapertura della struttura. «Le prescrizioni tecniche che hanno causato la sospensione delle attività del punto nascita di Cetraro – dice Giuseppe Aieta – sono state “compiutamente adempiute” così come risulta dalla nota inviata dal direttore sanitario dello Spoke Cetraro-Paola al commissario straordinario ad Acta ed al Dg del dipartimento Salute della Regione Calabria».
«Rimangono insolute le questioni relative agli aspetti organizzativi – aggiunge – che, tuttavia, non sono in contrasto con l’immediata riapertura del punto nascita perché facilmente risolvibili con atti immediati che consentiranno di interrompere il disagio che si sta arrecando alle partorienti ed alle loro famiglie. La riapertura del punto nascita è necessaria e non più rinviabile al fine di evitare pericoli per gli utenti visti gli adeguamenti strutturali che la stessa commissione tecnica consultiva per l’accreditamento dell’asp di Cosenza ha sancito».
«È inutile attardarsi in polemiche – afferma ancora il consigliere regionale dem – sulla mancata nomina del direttore di Ostetricia-Ginecologia per la quale l’Asp aveva espletato regolare concorso senza, però, mai nominare il Primario. In questo momento il nostro interesse è solo ed esclusivamente rivolto verso quelle donne a cui è stato cagionato un disagio e un danno proprio nel momento più delicato della propria esistenza».
«Spero che il commissario straordinario ad Acta e il Dg del dipartimento Salute della Regione Calabria – conclude Aieta – vogliano assumere senza indugio gli atti necessari al fine di revocare immediatamente la sospensione delle attività del punto nascita di Cetraro».
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