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Anche Saviano dalla parte di Lucano: «Ha diritto di dire addio a suo padre»

Lo scrittore si unisce all’appello del “Comitato undici giugno” affinché sia consentito all’ex sindaco di tornare a Riace. «Mimmo è esiliato, colpirlo è stato l’atto di propaganda politica più peri…

Pubblicato il: 20/08/2019 – 11:50
Anche Saviano dalla parte di Lucano: «Ha diritto di dire addio a suo padre»

RIACE Continua con successo la raccolta firme affinché sia consentito a Mimmo Lucano di tornare a Riace per dare l’ultimo saluto all’anziano padre.
All’appello del “Comitato undici giugno”, indirizzato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è unito anche lo scrittore Roberto Saviano, che sulla sua pagina Facebook ha chiesto che all’ex sindaco in “esilio” a Caulonia sia consentito di rientrare nella sua Riace.

Il post di Saviano

«Mimmo Lucano – spiega Saviano – ha il diritto di poter tornare a Riace per riabbracciare per l’ultima volta suo padre anziano, malato e in fin di vita. Mi unisco all’appello del “Comitato Undici Giugno” perché sia immediatamente consentito a Mimmo Lucano di rientrare nella sua città. Mimmo è un uomo esiliato, tenuto lontano dalla sua terra e dai suoi affetti. Nel processo in cui è coinvolto, la Cassazione ha demolito l’ordinanza del Riesame, ma l’esilio è stato confermato e ora è di nuovo al vaglio della Suprema Corte».
«Colpire Mimmo Lucano – dice ancora l’autore di Gomorra – è stato l’atto più pericoloso di propaganda politica cui abbiamo assistito. Pericoloso per il nostro Paese, per la tenuta sociale, per la sicurezza delle nuove generazioni. Una propaganda iniziata con Minniti e continuata da Salvini. Bisognava criminalizzare il sistema Sprar, ovvero l’unico tipo di accoglienza sana che fa bene a italiani e immigrati, sinonimo di integrazione e sicurezza vera. Demolire la Riace di Lucano è stato per l’Italia un punto di non ritorno e ne pagheremo le conseguenze. Ora però uniamoci e chiediamo che sia consentito a Mimmo Lucano di poter salutare suo padre, “non per pietà, ma per giustizia”».
Il progressivo peggioramento delle condizioni di salute del padre di Lucano, di 93 anni, ha spinto il Comitato a dare vita a una petizione affinché all’ex sindaco sia consentito di riabbracciare il genitore. «Il papà di Mimmo – spiegano gli attivisti – sta consumando gli ultimi giorni della sua vita. Crediamo che sia giunto il tempo di chiedere con forza e con tutti gli strumenti possibili la revoca dell’assurdo e giuridicamente inspiegabile esilio di Domenico Lucano». Il Comitato ha chiesto al capo dello Stato di «porre fine a questa mostruosità giuridica».
Anche l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, da sempre vicina a Mimmo Lucano, si associa all’appello: «Suo padre sta morendo e Mimmo Lucano non può tornare a Riace per dargli l’ultimo saluto. Mi unisco- scrive la Boldrini – alla richiesta del comitato undici giugno, spero prevalga il rispetto per i valori umani in cui tu, Mimmo, hai sempre creduto. Vorrei vederti presto abbracciare di nuovo tuo padre». Anche Angelo Sposato, segretario generale della Cgil Calabria, esprime vicinanza a Lucano: «Vi è un momento in cui, di fronte a un fatto umano, dovrebbero cessare animi e dimensioni conflittuali, tra le persone, tra le istituzioni, nelle relazioni politiche, sociali, nell’applicazione del diritto. Non è richiesto – precisa Sposato – di violare leggi o sentenze, ma di applicare le regole fondamentali delle relazioni umane, dei valori dei diritti umani. Dare la possibilità a Domenico Lucano di recarsi a Riace sulla soglia del padre gravemente malato, dovrebbe essere – sostiene il segretario della Cgil Calabria – un fatto naturale, un gesto umano, un atto d’amore. #restiamoumani».

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