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Operazione Fargon, scarcerato uno degli imputati

L’operazione, condotta dalla procura di Castrovillari a fine luglio, ha coinvolto 15 indagati. L’indagine scattò da un tentativo di omicidio e portò a scovare gli illeciti commessi da una vera e pr…

Pubblicato il: 15/09/2019 – 11:04
Operazione Fargon, scarcerato uno degli imputati

CORIGLIANO-ROSSANO Il Tribunale della Libertà di Catanzaro, in totale accoglimento delle richieste avanzate dagli avvocati Francesco Nicoletti e Giusy Acri, ha annullato integralmente l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Castrovillari lo scorso 22 luglio nei confronti di Maria Antonietta Tavernise, nell’ambito nell’operazione “Fangorn”, che vede indagate ben 15 persone. Si tratta dell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari e portata a termine dai Carabinieri della Compagnia di Rossano dopo una lunga attività di indagine avviata in seguito al tentato omicidio di un allevatore di Rossano, già vittima di un tentativo di estorsione, verificatosi nel gennaio 2018 in zona Piana dei Venti.
L’INDAGINE Dalle intercettazioni ambientali e telefoniche è emerso un quadro allarmante alla luce del quale lo scorso 19 luglio i Carabinieri della Compagnia di Rossano hanno dato esecuzione a 15 fermi di indiziato di delitto nei confronti di presunti affiliati ad una vera e propria associazione per delinquere, operante sin dal mese di dicembre 2016, finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di tagli abusi e di furti di legna nei boschi demaniali dell’area montana sita nel Comune di Corigliano Rossano e alla successiva commercializzazione ai clienti finali, oltre che alla commissione di estorsioni, danneggiamenti, furti di autovetture e all’interno delle abitazioni, un tentato omicidio e all’imposizione del pagamento della cosiddetta guardiania. Le attività di taglio, per come ricostruito dagli inquirenti, avvenivano in aree demaniali sottoposte a vincolo comunitario poiché riconosciute quali siti di interesse comunitario “Habitat”, con ingente danno economico e paesaggistico.
LE ACCUSE Secondo l’ipotesi accusatoria, T.M.A. avrebbe partecipato all’associazione per delinquere dedita al controllo dell’area boschiva urbana di Rossano; oltre al reato associativo, deve rispondere di ulteriori 4 capi di imputazione per furto aggravato in concorso, per aver rafforzato l’intento criminoso di un altro co-indagato, autore materiale dei tagli e delle sottrazioni di legna demaniale, prestando allo stesso il proprio contributo morale.
LA MISURA CAUTELARE Nell’immediatezza, per T.M.A. scattava il provvedimento di fermo emesso dalla Procura e la misura degli arresti domiciliari; arresto poi convalidato dal GIP del Tribunale di Castrovillari con ordinanza del 22 luglio 2019 con cui veniva applicata la misura cautelare meno afflittiva dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Avverso tale ordinanza i due legali hanno avanzato istanza di riesame dinanzi al Tribunale della Libertà di Catanzaro che, all’esito dell’udienza celebratasi il 5 settembre scorso, in totale accoglimento della tesi difensiva, ha annullato l’ordinanza impugnata disponendo l’immediata cessazione della misura cautelare nei confronti della loro assistita.

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