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Stasi “lancia” la proposta: «A Corigliano la sede del municipio»

Il primo cittadino traccia le linee programmatiche post fusione. Il sindaco e la giunta si trasferiranno definitivamente a Piazza del Popolo. Mentre le sedute del Consiglio si terranno a Rossano. P…

Pubblicato il: 03/10/2019 – 17:11
Stasi “lancia” la proposta: «A Corigliano la sede del municipio»

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Tanto tuonò che piovve. Socrate probabilmente non c’entra affatto, ma erano tanto attese da sembrare la brocca d’acqua lanciata sul capo del maestro dal suo allievo Santippe.
Ecco le linee programmatiche della prima amministrazione comunale di Corigliano Rossano. Quaranta pagine di idee, programmi da attuare e volontà dell’amministrazione Stasi, inviate oggi ai consiglieri comunali affinché ne prendano visione e da proporre al prossimo Consiglio comunale che si terrà il 14 ottobre.
Venticinque le “azioni” di sviluppo della terza città della Calabria, dal “nuovo assetto e la riorganizzazione della macchina comunale”, alla “riqualificazione urbanistica del territorio”, dal “piano spiaggia inteso come strumento di sviluppo” all’Enel, dalla “mobilità” alla “manutenzione del territorio”, il “rilancio della pesca”, la “pianificazione per il dissesto idrogeologico”, il “sistema depurativo” ed i “rifiuti virtuosi” alla “città del turismo”, fino alla scuola, la cultura, la sanità e lo sport, in ordine sparso. Tanto agognate soprattutto dai consiglieri comunali di opposizione, bramosi di capire in quali direzioni si stia muovendo Stasi, in questi ultimi mesi colpito da un incompreso “mutismo”, nelle linee programmatiche, il sindaco presenta una premessa ed alcune interessanti considerazioni.
«Il compito che ci aspetta non è semplice. Si tratta di programmare uno sforzo inedito e straordinario – scrive Stasi ¬– poiché a questo Consiglio comunale è stato affidato il compito di avviare la costruzione della città nuova e, quindi, di disegnare e programmare lo sviluppo istituzionale, sociale, economico e culturale della più grande città della Provincia di Cosenza, la terza Città della Calabria, dopo Reggio e Catanzaro e della più estesa città della regione con 346,56 km2. Il Comune di Corigliano-Rossano rappresenta nel panorama nazionale l’esperienza più rilevante di fusione per territorio, popolazione e, soprattutto, per l’importanza dei Comuni coinvolti. Siamo consapevoli che la città nuova di Corigliano Rossano non deve essere materialmente costruita ma ridisegnata costruendo per prima ponti di condivisione, strade di confronto e, soprattutto, prassi di buona amministrazione. Questa sarà la sfida più importante dei prossimi 5 anni: trovare occasioni di incontro e confronto con la cittadinanza, far sentire la presenza dell’Amministrazione, coinvolgere di più i cittadini nelle scelte e nei processi decisionali, ma soprattutto costruire un’identità comune, innescare un processo culturale che ci permetta di sentire più forte l’appartenenza ad un’unica comunità».
Tra i passaggi popolari più salienti v’è quello relativo alla nuova sede municipale, banalmente strumentalizzata dagli antifusionisti e da quelli che non considerando una nuova entità civica, ragionano pregiudizialmente con la carta d’identità in mano.
«È nostra intenzione abbandonare l’idea di una nuova sede istituzionale dell’ente – Stasi aveva annunciato già in campagna elettorale che non avrebbe tenuto in considerazione la legge regionale “Graziano” di istituzione della nuova città, che prevede la cittadella dei servizi in contrada Insiti, terra di mezzo fra i due ex comuni e dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale – valorizzando invece i magnifici manufatti presenti nei nostri centri storici dove saranno prevalentemente ubicati gli uffici di governo e di rappresentanza dell’ente comunale. La sede legale dell’ente sarà ubicata nel centro storico di Corigliano, in particolare in Palazzo Bianchi, che si affaccia sulla storica Piazza del Popolo, che sarà il nuovo Palazzo di Governo della Città di Corigliano Rossano, sede del Sindaco e della giunta. Anche sulla funzionalità amministrativa e piena riconoscibilità dei luoghi istituzionali riteniamo si giochi una partita importante nel processo di costruzione politica e sociale della nuova città; con questo scopo, senza badare ad effimere logiche campanilistiche – che tendono sempre più a somigliare a spinte reazionarie – la ridistribuzione degli uffici comunali sarà realizzata immaginando la città di domani, non quella di ieri. Una città in cui le istituzioni comunali sono autorevolmente presenti soprattutto nei centri storici e laddove i luoghi hanno una funzione ed un significato, generando senso di appartenenza non per il quartiere o l’area urbana, ma per l’intera, grande nostra città».
Più che probabile, a questo punto, che i consiglio comunali si terranno, invece, nella sala consiliare rossanese, ben più attrezzata ad ospitare i lavori dell’Assise, di quella coriglianese.
Ed a proposito dei prossimi lavori dell’Assise, si preannuncia certamente infuocata quella del 14 ottobre, anche perché le 40 pagine di linee programmatiche faranno certamente discutere, con gli eterni e patologici scontenti da una parte e gli osservanti clinici contenti dall’altra.
(l.latella@corrierecal.it)

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