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Comunali a Reggio, Pazzano tenta il sorpasso a sinistra
È il candidato ufficiale, sorretto dalla lista civica del collettivo “La Strada”, a correre per la guida di Palazzo San Giorgio. Sfiderà Giuseppe Falcomatà e un aspirante del centrodestra ancora da i…
Pubblicato il: 31/10/2019 – 8:23
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di Francesco Creazzo
REGGIO CALABRIA Insegnante, classe 1979, formazione politica cattolica e di sinistra. Saverio Pazzano è candidato alla guida di Palazzo San Giorgio. Ha iniziato a prepararsi da mesi, insieme al suo collettivo – “La Strada” – organizzando incontri nelle piazze della città, raccogliendo idee e forze per una campagna elettorale che, in attesa dei protagonisti, si preannuncia accesissima. È lui, il professor Pazzano, l’alternativa a sinistra a un Giuseppe Falcomatà che, a sua volta, ha già annunciato l’intenzione di ricandidarsi ed è sostenuto nuovamente dal Partito democratico.
Finora lei è l’unico candidato ufficiale alla guida di Palazzo San Giorgio. Con che idee? Con quali programmi?
«È una candidatura che arriva alla fine di un percorso fatto di assemblee e di ascolto dei cittadini, decine e decine di incontri per fare il punto sulle esigenze del territorio. Solo dopo ho risposto “eccomi” e ho deciso di candidarmi. Il principio di base è quello di tornare a riabitare la città, per farlo bisogna uscire da una situazione in cui è diventata inabitabile: spazzatura ovunque, mancata erogazione dell’acqua, degrado urbano. Però bisogna anche avere un’idea di città sotto il profilo dello sviluppo e della cultura: investire sul turismo, sulla gestione dei beni comuni sono le priorità. Il principio al quale ci ispiriamo è quello sancito dalla Costituzione: nessuno deve essere lasciato indietro. Un principio che non è accaduto in questi anni».
Cosa significa «non lasciare indietro nessuno»? E, nella pratica, come avete intenzione di farlo, dato che, a causa del piano di rientro del Comune, le risorse scarseggiano?
«Significa essere al servizio degli ultimi. Sappiamo già da altre esperienze italiane che, anche in situazioni di predissesto, c’è un mare di politica da fare. La strada innanzitutto è quella di lavorare “con” gli ultimi, e non solo “per” loro: bisogna attivare gli strumenti di democrazia partecipativa. E poi, da cosa può essere alimentato un programma amministrativo che metta al centro le fasce più deboli? Innanzitutto dalla volontà di agire in questo senso, e poi dalla capacità di programmare: nell’assenza di programmazione, come stiamo vedendo in questi anni, viene fuori l’arbitrarietà che poi mette ai margini chi rivendica un diritto. Per quanto riguarda le risorse, per prima cosa procederemo a un audit del bilancio comunale, per capire chi siano i creditori dell’ente, e poi cercare di costruire un nuovo welfare».
Ha parlato di una «città da riabitare». Per farlo, però, c’è bisogno di servizi. Un tema caldissimo in queste ore è quello dei rifiuti…
«Noi siamo per la gestione pubblica dei servizi, siamo per internalizzarli tutti, perché questo garantisce i cittadini. Anche qui, dobbiamo rimproverare all’amministrazione attuale una carenza di programmazione. Va benissimo la differenziata, ma a Reggio è partita male e continuata peggio. Noi immaginiamo una differenziata “leggera”, un misto tra il porta a porta e il conferimento, che comporti dunque meno oneri sia per il Comune che per i cittadini. Un sistema che porti Reggio nella direzione delle grandi città europee. È realizzabile, non è un miraggio».
Un aeroporto in disfacimento, i Tir in arrivo in città. Qual è la vostra idea sul sistema dei trasporti?
«Bisogna ragionare su un piano di mobilità integrata, soprattutto con la fascia jonica e quella tirrenica, ma anche con le aree interne. Bisogna ripensare la mobilità metropolitana. Sui Tir, c’è da dire che è dal 2016 che se ne parla, e ancora una volta l’amministrazione paga l’assenza di programmazione. Esistono tante proposte fatte da associazioni cittadine che prevedono la costruzione di un molo fuori città, le proporremo al ministero perché bisogna far sentire la voce del territorio. Anche per quanto riguarda l’aeroporto. Per quanto riguarda tutto».
(redazione@corrierecal.it)
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