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Dissesto, degrado e legalità: le sfide da vincere per il prossimo sindaco di Lamezia

Dieci giorni alle elezioni comunali: saranno scanditi dalle tipiche polemiche da “campagna elettorale” che vede in lizza i sei candidati Mascaro, Piccioni, Guarascio, Pegna, Cristiano e Zizza

Pubblicato il: 01/11/2019 – 16:38
Dissesto, degrado e legalità: le sfide da vincere per il prossimo sindaco di Lamezia

di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME
Ristabilire le finanze comunali, riqualificare le aree urbane periferiche e dare un forte segnale di democrazia e legalità. Questi gli obiettivi (non semplici) da centrare per il prossimo sindaco di Lamezia Terme.
I cittadini, infatti, saranno chiamati alle urne tra poco meno di dieci giorni (il 10 novembre). Un passaggio “storico” per la città della Piana, chiamata alla svolta dopo la bruttissima pagina di cronaca legata allo scioglimento dell’ultimo consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, il terzo della sua storia.
Giorni infuocati, scanditi dalle tipiche polemiche e vicissitudini da “campagna elettorale”, quella che riguarda i sei candidati alla guida della città: il sindaco uscente, Paolo Mascaro, Rosario Piccioni, Eugenio Guarascio, Ruggero Pegna, Massimo Cristiano e Silvio Zizza.
Una sfida senza esclusione di colpi: dalla gestione dei rifiuti, alla sicurezza in città e alla riqualifica delle (molte) aree urbane di fatto abbandonate e in completo degrado. Tutti temi cruciali per il futuro della città lametina e affrontati dai candidati ognuno a loro modo, con ricette più o meno convincenti, nel corso dei tanti incontri itineranti organizzati finora.
LE POLEMICHE Esempio lampante, in questo senso, la polemica sui CIS (contratti istituzionali di sviluppo) i cui termini sono scaduti proprio ieri e quella sull’ex Zuccherificio. Ed è proprio il sito del quartiere di Sant’Eufemia il nodo politico degli ultimissimi giorni attorno al quale i candidati si giocano molte delle loro chance di vittoria, Piccioni e Guarascio su tutti.
Il primo ha detto di averlo già inserito nel proprio programma politico, il secondo ha incontrato proprio in questi giorni l’avvocato Raffaele Mirigliani della Cissel Spa, proprietaria del compendio dell’ex zuccherificio di Lamezia Terme. La Cissel Spa – infatti – nei giorni scorsi aveva segnalato alla Commissione straordinaria del Comune di Lamezia e al presidente della Provincia Sergio Abramo, la praticabilità di possibili e importanti iniziative per la valorizzazione logistica dell’area dell’ex zuccherificio.
Lo stesso Mirigliani, in una nota, ha fatto sapere che «il Comune munito di schede di fattibilità e relative planimetrie ha recepito i solleciti ed ha avviato la procedura di fattibilità, rispettando le modalità ed i termini relativi nell’urgenza delle scadenze. Si confida che, come in altre circostanze, non vengano frapposti autolesionistici ostacoli locali per contrasti di paternità. Occorre, inoltre, precisare che le aree di cui si discute non sono state mai impegnate per opere di demolizione contrastate giacché l’imposto vincolo della Soprintendenza riguardava e riguarda solo il caseggiato storico e la società ha dovuto, dopo un lungo contenzioso, prenderne atto, riservandosi di rimodulare solo per tale caseggiato l’impostazione iniziale per superare la situazione di degrado ben visibile e superabile. Fermo tutto il resto».
RISCHIO DISSESTO E poi c’è la vicenda legata alle finanze comunali: già perché pare che i revisori contabili abbiano espresso il loro parere sfavorevole rispetto alla proposta di assestamento di bilancio e salvaguardia degli equilibri per l’Esercizio 2019, avanzata tramite delibera dall’attuale terna commissariale che gestisce l’Ente.
Tra i tanti problemi segnalati ci sarebbero, infatti, le numerose passività ma soprattutto l’incapacità dell’Ente di riscuotere le (tante) entrate. Il rischio (peraltro paventato ormai da diversi anni) è quanto meno quello del predissesto.
FUTURO Una “patata bollente” per il prossimo sindaco di Lamezia Terme, chiamato ad una vera e propria impresa e, soprattutto, a dare alla cittadinanza quei segnali di trasparenza e legalità quanto più marcati e distanti possibile da un passato ancora (troppo) recente.

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