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«Sento di nuovo il vento sulla mia pelle». Finisce l'incubo per Maria Antonietta Rositani

L’infermiera 42enne, vittima di una violenta aggressione da parte dell’ex marito Ciro Russo, attraverso una diretta Facebook ha annunciato di aver lasciato la terapia intensiva: «Non vedo l’ora di ab…

Pubblicato il: 10/01/2020 – 16:23
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«Sento di nuovo il vento sulla mia pelle». Finisce l'incubo per Maria Antonietta Rositani
«Quella di fronte a me è una finestra, e vuol dire tanto. Sono finalmente uscita dalla terapia intensiva e sono stata trasferita nel reparto di chirurgia plastica». A parlare – attraverso un video pubblicato sul proprio profilo Facebook – è Maria Antonietta Rositani, la 42enne infermiera vittima di una violenta aggressione da parte dell’ex marito, Ciro Russo, che ha tentato di ucciderla dandole fuoco nel marzo del 2019.  Da allora la Rositani è ricoverata nel Policlinico di Bari. E quelli trascorsi per la 42enne sono stati mesi terribili, scanditi da una lunga battaglia: 200 volte in sala operatoria tra interventi e medicazioni, a luglio una settimana di coma e un mese in rianimazione in seguito a serie complicanze, poi il ricovero in terapia intensiva. Il suo corpo completamente fasciato, mobilità ridotta, dolori a causa di ferite ancora aperte. LA FINE DI UN INCUBO Un incubo che sta per finire: oggi, finalmente, da Maria Antonietta Rositani e dalla sua stanza del Policlinico arrivano buone notizie: «Non riesco a spiegarvi le emozioni che ho provato oggi appena sono entrata in questa stanza – racconta nel video – e quando mi hanno aperto la finestra e per la prima volta dopo 10 mesi ho sentito il vento che accarezzava la mia pelle. Una sensazione assurda che quasi non ricordavo più». «Volevo condividere con voi questa gioia e questo mio nuovo percorso, con l’augurio che presto mi riportino a casa, dai miei figli, dalla mia nonnina che mi aspetta e da tutti voi». «Luce e aria finalmente, non oso pensare a cosa proverò quando finalmente da questa finestra entrerà il sole. Speriamo bene – conclude la Rositani – grazie amici miei, non vedo l’ora di abbracciarvi».
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