Nel corso della sua riunione odierna la Direzione del Pd ha ratificato i commissariamenti delle federazioni di Cosenza e Crotone. Hanno votato contro la decisione 4 componenti della direzione, Matteo Orfini e due componenti della sua corrente, e Enza Bruno Bossio. Commissario di Cosenza è stato nominato Marco Miccoli mentre per Crotone è stato scelto Francesco Iacucci. Ovviamente, non mancano le polemiche, in casa democrat. All’attacco in direzione la Bruno Bossio, per la quale «nel contesto dello scempio operato per sostituire Mario Oliverio, attraverso il commissariamento di ben due federazioni provinciali del Pd e la liquidazione della coalizione di centrosinistra, il risultato del 30% è stato davvero un miracolo. Ma affermare che il Pd è il primo partito in Calabria, come è stato detto all’indomani del voto, equivale a fare un’operazione di rimozione di una grave e pesante sconfitta elettorale e politica. Né – ha detto ancora la parlamentare del Pd – è stata fatta un’operazione di rinnovamento, visto che le stesse sardine a differenza che in Emilia Romagna hanno dichiarato sulla stampa che non hanno potuto scegliere il Pd». La Bruno Bossio ha aggiunto: «Nessun rinnovamento, ma solo una resa dei conti tra correnti del partito, all’interno della quale addirittura alcuni come Domenico Bevacqua (per 10 anni vice-presidente della Giunta provinciale di Mario Oliverio e oggi alla seconda consiliatura) si autoproclamano espressione di questo rinnovamento. Allora, cerchiamo di essere seri. Il dato vero è che Callipo non allarga il consenso ma restringe la base elettorale. Il nodo da sciogliere per la prospettiva politica del Pd e del centrosinistra è quello di rendere credibile e compiuta l’alternativa tra riformismo e populismo. In Calabria siamo stati dalla parte del populismo e abbiamo perso. Le posizioni garantiste invece avute dal Pd in Emilia Romagna su Bibbiano ci hanno regalato un altro risultato. E allora la pesante sconfitta calabrese – ha concluso la Bruno Bossio – è la conferma speculare di quanto sia valida l’indicazione di un’alleanza tra i movimenti civici e le forze del centrosinistra dall’altra, come si è fatto in Emilia-Romagna».
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