di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Inizieranno a marzo i lavori per il terzo megalotto 3 della statale 106 come «sbandierati» ormai da mesi? «Neanche per sogno». Nella più «rosea» delle previsioni ci vorrà «da settembre a novembre». L’«operazione verità» sui tempi e l’iter iniziato «soltanto» a fine anni ’90, la ricava Fabio Pugliese, presidente dell’associazione Basta vittime sulla SS106, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Corigliano Rossano, nella quale snocciola dati «senza tema di smentita alcuna» e «sfida chiunque a sostenere il contrario».
Pugliese, insomma, smentisce tutti, con in testa il ministro delle Infrastrutture De Micheli e il sottosegretario Cancelleri, giunti in loco nelle settimane scorse ad annunciare il grande evento. Il presidente di Basta Vittime sulla SS106, per suffragare la sua tesi, ripercorre l’ultimo anno, partendo dalle interrogazioni parlamentari di Matteo Salvini al Senato, il 14 ottobre 2019, poi quella a firma di Enza Bruno Bossio che ad oggi non hanno ancora ricevuto risposte. Nell’evidenziare «i fatti», segna la data del 30 novembre, giorno in cui la direzione generale di Anas invia il Piano di utilizzo delle terre ai ministeri coinvolti (Infrastrutture, Ambiente, Beni Culturali), i quali avranno 90 giorni – scadono a fine febbraio – per produrre eventuali osservazioni. Pugliese cerchia in rosso anche il passaggio obbligatorio del 15 dicembre 2019, data in cui i media pubblicano le dichiarazioni di Ansa sull’immissione in possesso dei terreni della seconda tratta Trebisacce-Roseto Capo Spulico con 60 giorni di tempo utili – scadono a metà febbraio – affinché il possesso stesso sia valido. Ed ancora il 31 gennaio 2020, con Anas che conclude le verifiche di ottemperanza sul progetto esecutivo.
Al termine di tutte queste scadenze, evidenzia ancora il presidente di Basta Vittime sulla SS106 per dimostrare il suo teorema – verificati tutti gli adempimenti del contraente generale, Anas potrà procedere all’approvazione del progetto esecutivo all’interno del suo Consiglio di amministrazione, e potrà farlo entro 240 giorni a partire dal 31 gennaio scorso, data, appunto, di conclusione della verifica di ottemperanza del progetto.
Subito dopo l’approvazione da parte del Cda, Anas consegnerà i lavori, i cui tempi previsti sono definiti in base allo stato di altri lavori preordinati e propedeutici, come ad esempio la verifica di residuati bellici che nella parte alta del tracciato – in zona Trebisacce – «non sono ancora conclusi». Solo successivamente potrà essere avviata la cantierizzazione e l’inizio «fisico dei lavori per la realizzazione del primo metro di strada del 3° megalotto».
A tutte queste date che delimita come «fatti concreti», Fabio Pugliese aggiunge alcune considerazioni. La prima: è «fondamentale la tenuta del governo, altrimenti si rischiano almeno sei mesi di stop». La seconda riguarda la legalità: «Dall’arsenico presente in molte aree dall’alto jonio alle infiltrazioni mafiose, passando per l’ancora “inesistente” campo base di Villapiana, tutti hanno smesso di parlare dei protocolli di legalità dei cantieri; 30 pagine di leggi da eseguire». La terza è relativa al lavoro: «È inaccettabile – dice ancora Pugliese – che il lavoratore abbia un passaggio obbligato da fare attraverso i sindacati, così come è inaccettabile che le ditte non utilizzino manodopera locale». Non sono di certo parole al miele, quelle del responsabile dell’associazione sulle organizzazioni sindacali che a suo dire «stanno attuando un’opera di filtraggio vergognoso». In conclusione, Pugliese traccia delle previsioni «ottimistiche». «Se l’approvazione del progetto da parte del Cda di Anas avverrà entro marzo, la consegna dei lavori entro marzo-aprile, l’inizio delle attività di cantierizzazione entro aprile-maggio, i lavori veri e propri del terzo megalotto Sibari-Roseto Capo Spulico inizieranno fra luglio e novembre. E se cade il governo passiamo all’anno prossimo». All’incontro erano presenti anche i sindaci di Cerchiara e Cassano, Antonio Carlomagno e Gianni Papasso, ed il consigliere regionale Giuseppe Graziano, tutti pronti a «fare squadra» se i tempi dovessero ancora allungarsi. (l.latella@corrierecal.it)
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