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"Ricettopoli", tredici persone rischiano il processo
Finirono coinvolti nell’indagine svolta dalla procura della Repubblica di Cosenza che chiarì un sistema di prescrizioni di farmaci per la medicina del dolore senza nessun tipo di controllo
Pubblicato il: 25/02/2020 – 12:16
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COSENZA Sono tredici le persone che il prossimo 16 aprile dovranno presentarsi dinanzi al gup del tribunale di Cosenza per l’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta “Ricettopoli” condotta dalla procura della Repubblica di Cosenza. L’inchiesta realizzata dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza coordinati dal pubblico ministero Margherita Saccà smantellò un presunto giro illecito di smercio incontrollata di farmaci a base di ossitocina (qui ulteriori dettagli). Dagli inquirenti venne definita droga di stato e di fatti il sistema attraverso il quale si verificava la cessione di sostanza stupefacente almeno nelle apparenze formali era perfettamente legale. Dalle risultanze delle investigazioni emerse come l’intero sistema si sarebbe fondato sullo sconsiderato numero di prescrizioni fatte da Francesco Galli che in questo modo avrebbe soddisfatto le esigenze dei “pazienti”. Gli assuntori, facevano anticamera dal medico per ottenere la prescrizione, ottenuta la preziosa ricetta si recavano in farmacia a fare scora di farmaci a base di ossitocina, un potente oppiaceo che viene utilizzato per la cura di malati terminali. In questo contesto di indagine, i carabinieri, avrebbero anche individuato le responsabilità di Angela Pugliano e dei suoi figli Pasquale e Giuseppe Carnovale che sono titolari della farmacia dalla quale i “pazienti-assutori” si rifornivano di farmaci. Gli imputati sono accusati a vario titolo di prescrizioni abusive in concorso, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti in concorso, truffa aggravata e falsità. Nella fase di indagini preliminari, il medico così come i farmacisti coinvolti nell’indagine erano stati interdetti dall’esercizio della professione, inoltre era stato disposto un sequestro per equivalente pari a 176mila euro. (m.p.)
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