Per non creare danni ai più deboli si convochi subito la conferenza permanente sulle politiche sociali.
CATANZARO «Nella prima seduta del Consiglio Regionale calabrese, dedicata esclusivamente alla designazione del Presidente e dei componenti dell’Ufficio di presidenza, la maggioranza di centrodestra ha approvato un ordine del giorno che vincola la Giunta a rivedere o anche revocare il regolamento n. 22/2019, assunto con dgr 503/2019, che dopo diciannove anni attua anche in Calabria, dopo un iter travagliato, la legge n. 328/2000», cioè la riforma del welfare. Per Antonio Viscomi, deputato del Pd, si tratta di «un ordine del giorno, approvato a maggioranza, che segna in modo negativo l’inizio della legislatura. In effetti, un Consiglio che si riunisce per la prima volta a distanza di due mesi dall’elezione, privo ancora di commissioni di merito, che dovrebbe semmai affrontare le questioni dell’emergenza sanitaria e forse anche se non di più le azioni da mettere in atto per contrastare, come stanno facendo le altre regioni, le conseguenze economica del Covid19 sulle imprese, sui lavoratori e sui cittadini che rischiano di restare senza alcuna fonte di reddito, viene invece chiamato ad approvare un ordine del giorno che in realtà maschera una chiara volontà politica: non dare attuazione al regolamento regionale di riforma del sistema del Welfare, del quale infatti l’odg chiede formalmente ed espressamente “la sospensione”».
«Le difficoltà di ogni istanza riformatrice sono note a tutti, soprattutto quando gli interessi da contemperare sono tanti e differenti – spiega ancora il parlamentare –. E prova ne è il percorso minato affrontato negli ultimi anni per costruire il regolamento in questione. Ma proprio per questo le politiche sociali, cioè le politiche a favore di chi ha più bisogno, devono essere gestite sulla base di un principio consolidato di condivisione, di partecipazione e di prossimità. Per assicurare che ciò avvenga esiste la Conferenza Permanente sulle Politiche Sociali che non a caso mette insieme la Consulta delle Autonomie Locali composta dai sindaci dei comuni capofila di ambito e dalla Consulta del Terzo Settore della Calabria. Convocarla immediatamente è l’unica cosa che deve essere fatta ora per non lasciare nell’incertezza chi proprio oggi ha più bisogno di attenzione e tutela».
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