LAMEZIA TERME Emergenza Covid-19, come la Calabria sta affrontando la “guerra”, fra ricadute economiche, solidarietà e punti di vista di chi si trova a fronteggiare il “nemico” quotidianamente, come gli enti locali.
Questi e tanti altri argomenti sono stati trattati nel corso dell’ultima puntata del talk “20.20” – prodotto dal Corriere della Calabria e da L’Altro Corriere Tv – condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro, nella quale non sono mancati i grandi spunti di riflessione, le richieste allarmanti di aiuto e le argomentazioni politiche.
Ospiti in “remoto” come ormai d’abitudine, Nuccio Azzarà della Uil di Reggio Calabria, Rosa Maria Petitto, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Catanzaro, il direttore regionale dell’Inps, Giuseppe Greco (qui le sue dichiarazioni, pubblicate nell’anteprima della puntata) e i sindaci di Fabrizia e Lamezia Terme, Francesco Fazio e Paolo Mascaro.
Il sindacalista Azzarà ha mostrato grande preoccupazione per le lacune evidenziate dal sistema sanitario calabrese, puntando l’indice anche sull’Asp. «La situazione – ha detto – è esplosiva e siamo in uno stato di guerra. Ma se non riusciamo a offrire un servizio di qualità alla gente ed anche per una frattura si rischia di morire, immaginiamo se davvero dovesse raggiungere le nostre latitudini l’onda d’urto del nord Italia. In condizioni eccezionali e di guerra come queste è inconcepibile che chi è a capo delle truppe che già combattono a mani nude, si ritagli il tempo del week end o manchi da lavoro per diversi giorni, come avvenuto con i commissari dell’Asp di Reggio, la più disastrata d’Europa e con un buco di un miliardo di euro».
https://www.youtube.com/watch?v=iQtTHb2iYis
A Catanzaro, la presidente dell’Ordine dei Commercialisti ha annunciato iniziative benefiche, sottolineando comunque le grandi difficoltà alle quali stanno andando incontro piccole e medie imprese. «L’Ordine ha ritenuto partecipare a questa gara di solidarietà, servita per acquistare, al momento, cinque ventilatori polmonari che saranno donati alle nostre strutture sanitarie, già al collasso. Inoltre, ci auguriamo che questa fase emergenziale finisca presto perché le conseguenze si ripercuoteranno anche sulle nostre imprese. Prima ne usciremo, meglio sarà per tutti».
Chi l’emergenza la sta affrontando da “dentro” è il sindaco di Fabrizia, Francesco Fazio, comune decretato “zona rossa” dalla presidente della Regione, Jole Santelli, nei giorni scorsi.
«Siamo allarmati perché allo stato attuale abbiamo dodici positivi, un decesso e due ricoverati. Da due mesi sto sollecitando i miei concittadini – ha detto il sindaco del comune nel Vibonese – a restare a casa e per questo ho emesso cinquantatré ordinanze sindacali, ed in tuto questo non siamo riusciti a capire da dove sia arrivato il virus. I rientri dal Nord? Probabile. Qualcuno è tornato dal centro e dal nord Italia ma sono stati sottoposti a quarantena obbligatoria e sorvegliata. Adesso ci auguriamo la massima collaborazione dalla Regione e dall’Asp, affinché effettuino controlli sempre più serrati, ma anche un incremento delle forze dell’ordine sul territorio per aiutarci a far rispettare le ordinanze».
Anche il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, ha manifestato alcune preoccupazioni nel non riuscire ad allargare il raggio d’azione dell’ente che amministra, a sostegno della comunità. «Le mie perplessità nascono da due aspetti: si era parlato dei 4,3 miliardi erogati ai comuni ma il governo ha generato solo confusione, perché non si tratta di contributi straordinari, bensì dei fondi già destinati ai comuni italiani, che saranno soltanto anticipati di trenta giorni. Si tratta quindi di risorse completamente avulse rispetto all’emergenza alimentare delle famiglie. L’altro aspetto – ha concluso Mascaro – è legato alle difficoltà di poter gestire questa emergenza che proveremo comunque a fronteggiare».
x
x