VALLEFIORITA Una candela per ricordarli. Come si fa con “i caduti in guerra”. Vallefiorita è un piccolo paese in provincia di Catanzaro ma in queste ore è un grande epicentro di dolore. Tre dei suoi cittadini non ce l’hanno fatta. Sono tre dei sette anziani della casa di riposo “Domus Aurea” di Chiaravalle Centrale che sono deceduti nelle ultime 24 ore al Policlinico universitario “Mater Domini” di Catanzaro, l’ultima trincea per questi pazienti sui quali il Coronavirus ha sferrato l’attacco più brutale. Vallefiorita piange, e oggi la giornata delle bandiere a mezz’asta e del minuto di raccoglimento nelle sedi istituzionali è ancora più dolente, per questa comunità di poco più di 1500 abitanti. L’addio a Rosina, Giuseppe e Rocco fa soffrire ancora di più perché, familiari strettissimi a parte, non li si può nemmeno accarezzare prima dell’ultimo saluto, essendo i funerali off limits per le limitazioni imposte dai provvedimenti anti-Covid-19, limitazioni ancora più stringenti a Vallefiorita, che è uno dei cinque Comuni “blindati” dalla Regione all’indomani dell’esplosione della “bomba” Chiaravalle, che dista pochi chilometri da qui. Il sindaco Salvatore Megna, insieme al parroco, questa mattina si è recato al cimitero per gli adempimenti funebri. Indossava la fascia tricolore. «Ci stringiamo fortemente al dolore che ha colpito le loro famiglie e che, in questo particolare momento, sta segnando una pagina triste della storia di Vallefiorita», ha poi scritto su facebook Megna. Nel paese un silenzio assordante, ma la bacheca social del Comune si sta già riempiendo di centinaia di messaggi, anche di tantissimi dei vallefioritesi sparsi in giro per l’Italia e per il mondo. Ed è a loro che infine si è rivolto il sindaco Megna, invitando «tutti, alle ore 19:00 di stasera, ad accendere una candela come segno di vicinanza della comunità e per accompagnarli in questo loro viaggio». Come si fa in tempi di guerra. (a.cant.)
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